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La fine del Gigante
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Il Giove eseguito nel 1566 da Marcello Sparzo, plasticatore urbinate,
per Giovanni Andrea apparteneva al genere dei "colossi", di gran moda nel
XVI secolo anche per suggestione dei pezzi antichi che si andavano
ritrovato negli scavi: Alta circa otto Metri, l'imponente figura in stucco
era basata su modelli classici (una possibile fonte di ispirazione e' il
Commodo a mo' di Ercole ritrovato nel 1507 a Roma, in Campo de' Fiori).
Nel 1605 ai piedi del colosso fu sepolto "il gran Roldano", il cane donato
da Filippo II di Spagna a Giovanni Andrea.
La tomba era Chiusa da una lapide (ancora esistente, murata su un
muraglione di via Pagano Doria) la cui iscrizione lodava le eccezionali
virtù dell'animale seppellito "appresso del sonno Giove".
Nel 1939 la statua dello Sparzo, notissima anche a livello popolare come
"il Gigante" ma ormai fortemente degradata e inserita in un contesto
sconvolto da un'urbanizzazione convulsa, fu demolita.
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