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I Sestieri di Genova
Nel libro I nomi delle strade di
Genova di Amedeo Pescio (Il Secolo XIX, Genova, 1912)
vengono descritti i confini dei sestieri all'anno 1912.
[Maddalena]
[Pré]
[Molo]
[Portoria]
[San Vincenzo]
[San Teodoro] |
Nel libro Storia di Genova - Dizionario
geografico storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di
Sardegna di Goffredo Casalis (Torino, 1840) vengono forniti
alcuni interessanti dati statistici, ovviamente riferiti alla data di
pubblicazione del volume.
[Superficie dei sestieri]
[Popolazione dei sestieri] |
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Il Sestiere della Maddalena confina a mezzogiorno col mare, a levante
coi Sestieri del Molo e Portoria, a tramontana col Sestiere di San Vincenzo ed
a ponente con quello di Pré.
Cominciando da mezzogiorno, taglia per metà
longitudinalmente il Ponte Reale, e, seguitando a levante, corre a fianco del
palazzo delle antiche Compere di San Giorgio per la piazza di Caricamento (ora
Banco di San Giorgio), entra in Via al Ponte Reale, attraversa la piazza Banchi,
e, percorrendo le vie Banchi, Orefici, Soziglia e Luccoli, sale alla piazza
Fontane Marose. Quivi taglia quasi a mezzo la detta piazza e, piegando a destra,
va per la salita di Santa Caterina, e, giunto a piazza Rovere, lascia a destra,
col palazzo Oneto, il Sestiere del Molo, e, tenendo alla sua destra il Sestiere
Portoria, prosegue fino all'incontro di piazza Corvetto; seguita a sinistra
costeggiando la Villetta Dinegro, discende per la salita Battistine fino al Portello
e sale poi fino alla Spianata di Castelletto, percorrendo sempre la cortina della
quarta cinta delle antiche mura della Città, avendo di continuo per confine sulla
sua destra il Sestiere di San Vincenzo. Dalla spianata, ripiegando a mancina
scende giù per la discesa delle Monache Turchine e quindi s'incontra a dritta
col Sestiere di Prè, giù giù scendendo per la discesa delle Monache suddette,
passa sotto l'archivolto, segue declinando per la discesa di San Nicolosio e
la piazza dietro i Forni, e giunge in piano ad imboccare via Lomellini, uscendo
dalla medesima per inoltrarsi in Piazza Fossatello, via al Ponte Calvi, volgarmente
delle Legna, chiudendo il suo territorio a metà longitudinale del Ponte Calvi.
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Il Sestiere di Pré ha per confini a mezzogiorno il mare, a levante
il Sestiere della Maddalena, a tramontana i Sestieri di San Vincenzo e di San
Teodoro ed a ponente, quest'ultimo.
Partendo dal Ponte Calvi, che taglia per metà
longitudinalmente, percorre la via di detto nome, piazza di Fossatello, via
Lomellini, e, salendo alla piazza della Zecca, va per la salita di San Nicolosio
a passare sotto l'archivolto che mette in fondo della salita delle Monache
Turchine. E, salendo per quivi, volge a destra ed arriva alla porta del
Monastero di dette Monache. Quivi volge a mancina per la cortina della quarta
cinta delle mura, scende sotto la via di circonvallazione, ed, attraversando
la via Brignole-De Ferrari, risale per la salita di Pietra Minuta alla via Monte
Galletto per scendere quindi al passo del fossato di Sant'Ugo. Sale poscia su
pel bastione dell'ora distrutto forte di San Giorgio e scende giù al mare
tagliando in mezzo la Strada Ferrata.
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Il Sestiere del Molo si divide da quello di Portoria dalla scalinata di
Sant'Antonio, piazza Sarzano, via di Ravecca, piano di Sant'Andrea, vico dei
Notari, piazza Umberto I, via Sellai, piazza De-Ferrari, via San Sebastiano e
piazza Rovere. Lasciando a destra il detto sestiere, scende per la discesa di
Santa Caterina incontrandosi pure a destra col sestiere della Maddalena, col
quale fa via passando per la piazza delle Fontane Marose, via Luccoli, piazza
Soziglia, via Orefici, via e piazza Banchi, via al Ponte Reale, ove
longitudinalmente si separa dal sestiere della Maddalena.
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Nota: stranamente il Pescio omette il Sestiere di Portoria.
[Il Sestiere di Portoria confina col giro delle vecchie mura all'oriente
e al mezzodì: dalle altre parti coi sestieri del Molo e della Maddalena (tratto
da Goffredo Casalis, Dizionario geografico storico statistico commerciale
degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino, 1840).]
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Il Sestiere di San Vincenzo comprende il vasto territorio che restò
tra la quarta e l'ultima cinta delle mura, ad oriente.
[Dall'interno della città si entra nel Sestiere di San Vincenzo per cinque
porte: dell'Arco, ossia di Santo Stefano; di Portoria; dell'Acquasola; del Portello;
di Carbonara. Si potrebbe aggiungere la sesta, detta di Santa Chiara, aperta verso
il 1819; ma siccome dal 1822 in qua non si schiude che per pubblico servigio, non
serve ad uso degli abitanti. A chi vuole uscire fuori di città sono spalancate
cinque porte: Pila, Romana, Montaldo, San Bernardino e Chiappe. Non è da tacere
che la passeggiata dell'Acquasola comunica per quattro aditi, o porticciole, col
Sestiere di San Vincenzo (tratto da Goffredo Casalis, Dizionario geografico
storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Torino,
1840).]
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Il Sestiere di San Teodoro ad occidente, comprende come San Vincenzo
il territorio fra la quarta e l'ultima cinta delle mura fuori la distrutta porta
di San Tommaso.
Questo sestiere, l'estremo occidentale, si congiunge
al sestiere orientale di San Vincenzo, al punto culminante dello Sperone. Il
fossato di Sant'Ugo, scendendo dalle alture, da tramontana a mezzogiorno,
mantiene divisi i due Sestieri opposti.
[S'entra in questo Sestiere per la Porta della Lanterna, per quella degli
Angeli, per quella di Granarolo, ecc. E siccome è questo il lato della città che
comunica con Torino, con la Lombardia e la Francia, non è mestieri dire questa
essere la parte di Genova, dove in maggior numero concorrono cocchi, vetture,
carri e giumenti. Ad onta di questi vantaggi il Sestiere è scarso di popolazione;
e per esservi poche le case, pochissime le botteghe; e perché gran parte della
superficie è in ripidi burroni, dove cresce soltanto dell'erba cha in maggio
rallegra gli occhi dei genovesi che mirano quelle aspre rive coperte di un
tappeto verdeggiante e smaltato di colori (tratto da Goffredo Casalis,
Dizionario geografico storico statistico commerciale degli Stati di S.M. il
Re di Sardegna, Torino, 1840).]
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Si riporta la superficie dei sestieri e la parte di tale superficie che è
piana, ossia orizzontale. Infine si confronta la superficie di Genova con quella
di altre tre importanti capitali secondo quanto pubblicato nel 1836 dagli
Accademici di Parigi.
Sestieri
e capitali |
Superficie
totale |
Superficie
piana |
Misure in ettari |
San Vincenzo |
253 |
42 |
San Teodoro |
458 |
21 |
Pré |
49 |
24 |
Maddalena |
23 |
7 |
Portoria |
83 |
42 |
Molo |
30 |
28 |
Genova |
896 |
164 |
Parigi |
3408 |
|
Gran Cairo |
793 |
|
Roma |
638 |
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I dati si riferiscono all'anno 1837; talvolta, oltre al numero delle anime
(abitanti), il Casalis riporta il numero dei fuochi (famiglie) e delle case.
Sestieri |
Abitanti |
Famiglie |
Case |
San Vincenzo |
12.300 |
2.716 |
679 |
San Teodoro |
7.050 |
|
527 |
Pré |
21.000 |
3.830 |
910 |
Maddalena |
13.230 |
2.300 |
700 |
Portoria |
31.000 |
|
|
Molo |
29.500 |
5147 |
1291 |
Genova |
114.080 |
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