[ Indietro ] Gazzettino Sampierdarenese
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Nell’ultimo numero del Gazzettino a pag. 6 nell’articolo “San Pier d’Arena... patria di sindaci” si legge tra l’altro: “...Carrega Ligure che, a dispetto del nome, si trova pure in provincia di Alessandria”. Ma questo non è il solo caso di comune “ligure-alessandrino”. Gli altri sono Albera Ligure, Cabella Ligure, Cantalupo Ligure, Mongiardino Ligure, Roccaforte Ligure, Rocchetta Ligure (in Val Borbera come Carrega Ligure); Novi Ligure e Parodi Ligure nel Novese. A questi va aggiunto Gavi. Ma perché questi comuni della provincia di Alessandria hanno l'aggettivo “Ligure” nel loro nome?
La risposta risale alla metà dell’Ottocento. Dopo l’annessione della Repubblica di Genova al Piemonte, stabilita illegittimamente dal Congresso di Vienna nel 1815, il ministro Urbano Rattazzi, alessandrino, decise di ridefinire l’assetto delle circoscrizioni amministrative e con decreto del 1859 dispose che i succitati comuni facessero parte della sua provincia, Alessandria appunto, che così venne ingrandita a discapito della Liguria. Ma per secoli quei comuni e quelle terre appartennero alla Repubblica di Genova oppure (come lo fu Carrega Ligure) furono Feudi Imperiali governati dai Genovesi: la loro gente era e si sentiva ligure. Quando, per evitare confusione con altri luoghi omonimi dovettero scegliersi un toponimo aggiuntivo, scelsero l'aggettivo “Ligure”. La scelta fu ratificata nel gennaio del 1863. E non solo quei comuni perse la Liguria: ad essi vanno aggiunti Fiacone (oggi Fraconalto), Bosio, Voltaggio, Vignole e qualche altro. Informazioni più dettagliate sono reperibili alla pagina Internet http://www.francobampi.it/liguria/rattazzi.htm
F. B. [Franco Bampi, ndr]
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