[ Indietro ] Il Teatro Gilberto GoviFranco Bampi«Il Dialogo», n. 2 - luglio 2003 Progetto di Genova Opinione
Quando fu aperto il “Teatro della Corte”, tanti genovesi si chiesero come mai non si ebbe la volontà o il coraggio di intitolarlo a Gilberto Govi, celeberrimo ambasciatore della genovesità fuori dei confini della Liguria. Ciò ci ricorda la vicenda di un altro grande genovese: Vito Elio Petrucci. Dopo aver deciso di tumulare Petrucci nel “Famedio” di Staglieno, il luogo dove riposano moltissimi grandi genovesi, la cerimonia vide assente il Sindaco, sostituito dall’assessore Guerello, e una modestissima partecipazione di pubblico per la scarsa pubblicità data all’evento, nonostante da oltre un decennio nessun genovese avesse ricevuto un tale onore. Ma forse ora per Govi si può provvedere a un parziale riscatto. Visto che la Regione ha annunciato di voler restituire alla città il Teatro della Gioventù di via Cesarea, oggi inutilizzato, ebbene anche “Genova Opinione” propone di intitolarlo a Gilberto Govi sostenendo l’idea condivisa da Savina Scerni, direttrice del Politeama Genovese, e da Serena Bassano, curatrice del Museo dell’Attore. E magari, tenendo conto della rivalutazione che i vari dialetti stanno avendo, riservare nel “Teatro Gilberto Govi” un congruo spazio in cartellone per proporre lavori dialettali, non solo genovesi, di grande livello e levatura. “Genova Opinione” infatti è sempre più convinta che il rilancio culturale delle comunità liguri passi anche attraverso la loro plurisecolare lingua, il genovese e le sue varianti liguri, che dovrebbe trovare tutela in una apposita legge regionale e significativo spazio nelle occasioni culturali cittadine previste per il 2004. [ Indietro ] |