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La «guerra giusta»

Tratto dal Catechismo Maggiore di San Pio X, PARTE TERZA. Dei Comandamenti di Dio e della Chiesa. Capo III. Dei comandamenti che riguardano il prossimo. § 2. - Del quinto comandamento.

413 D. Vi sono dei casi nei quali sia lecito uccidere il prossimo?

R. È lecito uccidere il prossimo quando si combatte una guerra giusta, quando si eseguisce per ordine dell'autorità suprema la condanna a morte in pena di qualche delitto; e finalmente quando trattasi di necessaria e legittima difesa della vita contro un ingiusto aggressore.

Tratto dal Catechismo della Chiesa Cattolica, Libreria Editrice Vaticana, Città del vaticano 1992.

2308  Tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre.

“Fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un’autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa”.

2309  Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente:

  1. Che il danno causato dall’aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo.
  2. Che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci.
  3. Che ci siano fondate condizioni di successo.
  4. Che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di omunicazione.

Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della “guerra giusta”

La valutazione di tali condizioni spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune.

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