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Franco Bampi : le ragioni dell’indipendenza ligure

venerdì, luglio 2, 2010
By Fabio Mazzari

Franco Bampi nato il 2 maggio del 1951, laureato in Fisica, inizia la sua carriera politica nel 1992 entrando nell’allora nascente Lega Nord, l’anno successivo è eletto consigliere comunale, poi nel dicembre del 1994 in seguito al ribaltone di Bossi abbandona la Lega Nord ed entra nel 1996 in Forza Italia. Candidato non rieletto alle comunali del 1997 vede oggi quella sconfitta come la sua fortuna politica. Diventa quindi socio fondatore del Movimento Indipendentista Ligure (MIL), movimento nato nel 2001, di cui oggi è il segretario nazionale, si candida sindaco nel 2002 sotto l’insegna del MIL. E’ uno dei massimi esperti sulla lingua ligure e sulle tradizioni e la storia della nostra regione, avendo all’attivo libri e collaborazioni con programmi radio televisivi.

Come nasce il Movimento Indipendentista Ligure e qual è la sua attività principale?
Il MIL nasce nel momento in cui io e Matteucci ci rendiamo conto che la Liguria ha il pieno diritto di tornare indipendente, a conferma di questo ci sono due precisi momenti storici : l’annessione del 1815 da parte del Regno Sabaudo a cui il legittimo governo della Repubblica Ligure era contrario e il riconoscimento della sovranità della Liguria da parte del congresso di Vienna a cui la Repubblica era stata invitata. Posso dire che l’Italia “occupa” la mia patria.

Il MIL si è ispirato a qualche modello autonomista e indipendentista in Europa?
Si e no, ci sono molti esempi, la Cecoslovacchia che si è separata in maniera consensuale e sono nate due repubbliche autonome, le repubbliche baltiche diventate indipendenti dalla Russia, e qui ad esempio l’Estonia ha più o meno gli stessi abitanti della Liguria, poi esempi di piccoli stati indipendenti, penso a Malta che è indipendente dal 1962 o l’Islanda dal 1944 ed entrambe non arrivano a mezzo milione di abitanti, pertanto la Liguria potrebbe essere tranquillamente uno stato autonomo nei confini antichi ovvero l’attuale regione più alcuni territori del Piemonte e della Costa Azzurra storicamente liguri.

Una Liguria indipendente in Europa quindi?
Certo, l’unità europea è stato il mezzo per cui gli stati si sono detti “non facciamoci più la guerra” e l’adozione di una moneta comune è la dimostrazione di questo. Tuttavia sembra stia diventando sempre di più l’Europa dei banchieri e dei poteri forti e sempre meno l’Europa dei popoli. Vedrei una Liguria indipendente dentro l’Unione Europea.

Veniamo agli argomenti per cui il MIL si è battuto, innanzi tutto la richiesta di risarcimento ai Savoia
Dopo i moti del 1849 detti i “moti di Portoria” con il bombardamento anche dell’ospedale di Pammattone che pure aveva alzato la bandiera nera che allora identificava le strutture da non colpire, c’è stato successivamente il sacco della città da parte delle forze sabaude. La lista dei danni che fu stilata all’epoca era molto parziale, primo perché escludeva i danni morali, secondo perché la maggior parte dei genovesi non denunciò i danni. Il mancato plebiscito di annessione ci fu perché i Savoia erano certi che la Liguria avrebbe votato no a differenza del resto d’Italia. Noi abbiamo detto se gli attuali eredi hanno ereditato gli onori della dinastia ne hanno ereditato anche gli oneri, altrimenti devono riunciare al titolo.

Sulla questione della gronda vi siete espressi contro e avete partecipato al dibattito pubblico assieme ai comitati
Il MIL è un movimento assolutamente ambientalista, noi riteniamo l’ambiente come un bene da tutelare, però a differenza di una parte dei comitati abbiamo fatto una proposta e non detto solamente no, la proposta è quella di una gronda che passi lontano dalla città, se si vede il tracciato vi è un cuneo tra Voltri e Pegli, quello è il comune di Mele, è stata tagliata perché essendo un grande comune sarebbe necessaria una gara, invece nel territorio del comune di Genova non è necessaria.

Sulla questione della costruzione della moschea vi siete dichiarati favorevoli
Si, il MIL pone la laicità come base fondamentale per lo Stato Ligure, se ci sono cittadini di fede islamica hanno il diritto di avere un posto dove pregare, se davvero c’è un rischio terrorismo allora devono intervenire le forze dell’ordine, è impensabile che le istituzioni non siano a conoscenza se davvero ci sono questi rischi. Tuttavia contestiamo la scelta logistica, abbiamo proposto posti molto più interessanti come l’ex mercato del pesce. L’antica Repubblica ligure riconosceva la massima libertà di culto, bastavano due semplici regole : il rispetto delle leggi locali e il pagamento delle tasse, poi non importava se uno era cattolico, protestante, ebreo o islamico.

Il MIL come si colloca politicamente e sarebbe disposto a fare alleanze con qualche partito?
Il Mil è un movimento a termine, una volta ottenuta l’indipendenza della Liguria nasceranno poi partiti di diverso orientamento, siamo disposti a fare alleanze con tutti coloro che mettono il punto dell’indipendenza ligure nel loro programma, abbiamo dialogato da Rifondazione Comunista fino a La Destra. Il nostro problema è l’informazione, fare campagna elettorale costa e non abbiamo i soldi per farlo.

Come giudica il sindaco Marta Vincenzi?
La Vincenzi quando era presidente della Provincia aveva accolto la nostra mozione che specificava che nella storia la Liguria era stata indipendente, ci farebbe piacere che da sindaco portasse avanti queste battaglie magari con un avvocato internazionalista per far riconoscere il diritto all’indipendenza ligure.

La situazione politica nazionale come la giudica?
La nostra ultima battaglia è sulla manovra del Governo, nel 2007 due giornalisti del Secolo XIX Ferruccio Sansa (figlio dell’ex sindaco ndr) e Marco Menduni hanno scoperto un’evasione fiscale di 98 miliardi di Euro sulle sale da gioco, se si pensa che la manovra fiscale farà tagli per 25 miliardi di Euro la faccenda parla da sola, purtroppo sono tutti zitti perché sembra che dietro a questa storia ci siano i partiti politici.

Fabio Mazzari

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