Franco Bampi : le ragioni dell’indipendenza ligure
Franco Bampi nato il 2 maggio del 1951, laureato in Fisica, inizia la sua carriera politica nel 1992 entrando nell’allora nascente Lega Nord, l’anno successivo è eletto consigliere comunale, poi nel dicembre del 1994 in seguito al ribaltone di Bossi abbandona la Lega Nord ed entra nel 1996 in Forza Italia. Candidato non rieletto alle comunali del 1997 vede oggi quella sconfitta come la sua fortuna politica. Diventa quindi socio fondatore del Movimento Indipendentista Ligure (MIL), movimento nato nel 2001, di cui oggi è il segretario nazionale, si candida sindaco nel 2002 sotto l’insegna del MIL. E’ uno dei massimi esperti sulla lingua ligure e sulle tradizioni e la storia della nostra regione, avendo all’attivo libri e collaborazioni con programmi radio televisivi.
Come nasce il Movimento Indipendentista
Ligure e qual è la sua attività principale?
Il MIL nasce nel momento
in cui io e Matteucci ci rendiamo conto che la Liguria ha il pieno diritto di
tornare indipendente, a conferma di questo ci sono due precisi momenti storici :
l’annessione del 1815 da parte del Regno Sabaudo a cui il legittimo governo
della Repubblica Ligure era contrario e il riconoscimento della sovranità della
Liguria da parte del congresso di Vienna a cui la Repubblica era stata invitata.
Posso dire che l’Italia “occupa” la mia patria.
Il MIL si è ispirato a qualche modello
autonomista e indipendentista in Europa?
Si e no, ci sono molti
esempi, la Cecoslovacchia che si è separata in maniera consensuale e sono nate
due repubbliche autonome, le repubbliche baltiche diventate indipendenti dalla
Russia, e qui ad esempio l’Estonia ha più o meno gli stessi abitanti della
Liguria, poi esempi di piccoli stati indipendenti, penso a Malta che è
indipendente dal 1962 o l’Islanda dal 1944 ed entrambe non arrivano a mezzo
milione di abitanti, pertanto la Liguria potrebbe essere tranquillamente uno
stato autonomo nei confini antichi ovvero l’attuale regione più alcuni territori
del Piemonte e della Costa Azzurra storicamente liguri.
Una Liguria indipendente in Europa
quindi?
Certo,
l’unità europea è stato il mezzo per cui gli stati si sono detti “non facciamoci
più la guerra” e l’adozione di una moneta comune è la dimostrazione di questo.
Tuttavia sembra stia diventando sempre di più l’Europa dei banchieri e dei
poteri forti e sempre meno l’Europa dei popoli. Vedrei una Liguria indipendente
dentro l’Unione Europea.
Veniamo agli argomenti per cui il MIL si
è battuto, innanzi tutto la richiesta di risarcimento ai Savoia
Dopo
i moti del 1849 detti i “moti di Portoria” con il bombardamento anche
dell’ospedale di Pammattone che pure aveva alzato la bandiera nera che allora
identificava le strutture da non colpire, c’è stato successivamente il sacco
della città da parte delle forze sabaude. La lista dei danni che fu stilata
all’epoca era molto parziale, primo perché escludeva i danni morali, secondo
perché la maggior parte dei genovesi non denunciò i danni. Il mancato plebiscito
di annessione ci fu perché i Savoia erano certi che la Liguria avrebbe votato no
a differenza del resto d’Italia. Noi abbiamo detto se gli attuali eredi hanno
ereditato gli onori della dinastia ne hanno ereditato anche gli oneri,
altrimenti devono riunciare al titolo.
Sulla questione della gronda vi siete
espressi contro e avete partecipato al dibattito pubblico assieme ai
comitati
Il MIL è un movimento assolutamente ambientalista, noi
riteniamo l’ambiente come un bene da tutelare, però a differenza di una parte
dei comitati abbiamo fatto una proposta e non detto solamente no, la proposta è
quella di una gronda che passi lontano dalla città, se si vede il tracciato vi è
un cuneo tra Voltri e Pegli, quello è il comune di Mele, è stata tagliata perché
essendo un grande comune sarebbe necessaria una gara, invece nel territorio del
comune di Genova non è necessaria.
Sulla questione della costruzione della
moschea vi siete dichiarati favorevoli
Si, il MIL pone la laicità
come base fondamentale per lo Stato Ligure, se ci sono cittadini di fede
islamica hanno il diritto di avere un posto dove pregare, se davvero c’è un
rischio terrorismo allora devono intervenire le forze dell’ordine, è impensabile
che le istituzioni non siano a conoscenza se davvero ci sono questi rischi.
Tuttavia contestiamo la scelta logistica, abbiamo proposto posti molto più
interessanti come l’ex mercato del pesce. L’antica Repubblica ligure riconosceva
la massima libertà di culto, bastavano due semplici regole : il rispetto delle
leggi locali e il pagamento delle tasse, poi non importava se uno era cattolico,
protestante, ebreo o islamico.
Il MIL come si colloca politicamente e
sarebbe disposto a fare alleanze con qualche partito?
Il Mil è un
movimento a termine, una volta ottenuta l’indipendenza della Liguria nasceranno
poi partiti di diverso orientamento, siamo disposti a fare alleanze con tutti
coloro che mettono il punto dell’indipendenza ligure nel loro programma, abbiamo
dialogato da Rifondazione Comunista fino a La Destra. Il nostro problema è
l’informazione, fare campagna elettorale costa e non abbiamo i soldi per
farlo.
Come giudica il sindaco Marta
Vincenzi?
La Vincenzi quando era presidente della Provincia aveva
accolto la nostra mozione che specificava che nella storia la Liguria era stata
indipendente, ci farebbe piacere che da sindaco portasse avanti queste battaglie
magari con un avvocato internazionalista per far riconoscere il diritto
all’indipendenza ligure.
La situazione politica nazionale come la
giudica?
La nostra ultima battaglia è sulla manovra del Governo, nel
2007 due giornalisti del Secolo XIX Ferruccio Sansa (figlio dell’ex sindaco ndr)
e Marco Menduni hanno scoperto un’evasione fiscale di 98 miliardi di Euro sulle
sale da gioco, se si pensa che la manovra fiscale farà tagli per 25 miliardi di
Euro la faccenda parla da sola, purtroppo sono tutti zitti perché sembra che
dietro a questa storia ci siano i partiti politici.
Fabio Mazzari
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