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Gazzettino Sampierdarenese
Anno XLI - supplemento al n. 4
30 aprile 2012
“In bocca al lupo” soprattutto a noi cittadini
Sperémmo bén...
Finite le ideologie cosa resta della politica? Se va male restano gli “ideologizzati”,
cioè coloro che mantengono una decisa connotazione ideologica “a prescindere”; se va
bene, e se siamo fortunati, la possibilità di avere amministratori che, finalmente
liberati da schemi precostituiti (le ideologie, appunto), si possano occupare davvero
delle necessità e del benessere degli amministrati.
Elezioni amministrative del maggio 2012: chi sono i candidati alla carica di sindaco
di Genova, alla presidenza di uno dei nove municipi cittadini e, in generale, alla
carica di consigliere? Sono degli “ideologizzati” o sono persone “libere” di fare
i nostri (e non i loro!) interessi? Sinceramente non lo so! Ma non è importante ciò
che so io: importante è ciò che sa e pensa ognuno di noi nella sua qualità elettore.
E allora domandiamoci: chi può fare gli interessi della comunità genovese? In questo
caso dobbiamo essere noi ad essere corretti e, nel rispondere, non dobbiamo pensare
ai nostri personali interessi, ma a quelli della comunità.
Seconda domanda: ma è poi così vero che i programmi dei candidati sono differenti?
Sicuro, qualche differenza c’è, magari anche di una certa importanza, ma quello che
richiede la città e la comunità genovese, di solito, prescinde dallo stereotipo
“destra-sinistra” o “politica-antipolitica”.
Che fare allora? Io non voglio e non devo dare alcun consiglio. Posso solo dire
ciò che farò io: io voterò le persone. Per ogni carica sceglierò il candidato per il
suo valore, per la stima che io ho di lui, per la fiducia che sa evocare in me e
non per l’appartenenza a questo o a quello schieramento. Per questo io esprimerò
in tutte le votazioni la preferenza: per scegliere con coscienza chi deve rappresentare
me e tutta la comunità. Questa mia decisione trova un alleato formidabile nella
legge elettorale la quale consente a me e a tutti gli elettori di votare un partito
(e di dare la preferenza a un candidato consigliere di quel partito) e, contemporaneamente,
votare un candidato sindaco diverso da quello proposto dal partito votato: questo
è il cosiddetto “voto disgiunto”.
Fatemi concludere con un augurio a tutti noi: che gli eletti sappiano essere
all’altezza dei compiti per i quali si sono liberamente proposti. Un “in bocca al
lupo” a tutti e soprattutto a noi cittadini.
Franco Bampi
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