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Da Piazza De Ferrari a Largo della Zecca
Gazzetta del Lunedì
Lunedì 27 gennaio 2003
L'ARCHITETTO ALESSANDRO
CASSINI RACCONTA COME ERA CONFORMATA GENOVA
«Un percorso antico per attraversare la città»
Il percorso costituito da via XXV Aprile, piazza Fontane Marose, via
Garibaldi e via Cairoli costituì, all'inizio dell'800, il primo asse di
attraversamento della città, prima che, a metà dello stesso secolo, si
realizzasse la strada a mare. «Fino a metà dell'800 i vicoli si saldavano
direttamente al porto - spiega l'architetto Alessandro Cassini - e solo
con la costruzione di via XXV Aprile, all'inizio dell'Ottocento, si
completò la possibilità di attraversare da levante a ponente la città».
Prima era necessario immergersi nei vicoli, dove le carrozze non sempre
riuscivano a passare o lo facevano con grande difficoltà. Via Carlo
Felice, fu l'ultima di queste Strade ad essere realizzate e a dare uno
"sbocco" a piazza Fontane Marose, che prima era una piazza chiusa. Un
secolo prima, invece, nel '700 e dopo via Balbi, fu costruita via Cairoli
chiamata via Nuovissima per contrapporla alla cinquecentesca Via Nuova
oggi Via Garibaldi. «Via Garibaldi fu realizzata dopo aver raso al suolo
gli edifici pre-esistenti - spiega Cassini - e inizialmente era concepita
come una grande piazza lunga». Via XXV Aprile e via Cairoli furono
realizzate "tagliando", nel tratto corrispondente alla larghezza della
strada, gli edifici che si trovavano lì e interrompendo così il percorso
dei vicoli che, da una parte, salivano da Via Luccoli
verso Piccapietra e dall'altra, da via Lomellini verso Castelletto. In
corrispondenza dei "tagli", ovvero delle demolizioni effettuate sugli
edifici, si rifacevano poi, secondo lo stile dell'epoca, le facciate lungo
le quali erano stati fatti i "tagli" e che, improvvisamente, si trovavano
ad essere esposte sulle nuove strade. Tracce visibili di uno di questi
"tagli" si trovano, per esempio, sulla facciata così anomala e irregolare
del palazzo della Meridiana nella piazzetta omonima, alla fine di via
Cairoli. «Al posto di quella piazzetta c'era il giardino del palazzo
- spiega Cassini - che è stato eliminato per realizzare appunto la nuova
strada. È stato così necessario rifare completamente la facciata
dell'edificio che, infatti, come si può vedere ancora adesso, non ha lì un
vero e proprio ingresso». È interessante ricordare, infine, che l'asse XXV
Aprile - Fontane Marose - Garibaldi - Cairoli ha continuato ad essere un
asse di attraversamento anche veicolare della città fino a non molto tempo
fa.
[a.c.] (Annamaria Coluccia)
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