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Via XX Settembre
Corriere Mercantile
Venerdì 6 dicembre 2002
Strada centenaria
La storica maxi opera dei primi del '900
Il 18 gennaio 1896 il Consiglio Comunale decide definitivamente di chiamare
via XX Settembre la nuova strada realizzata: una denominazione che circolava
già da tempo tanto che ignoti avevano addirittura apposto una targa nottetempo.
La costruzione di via XX Settembre costituisce la rappresentazione monumentale
del processo urbanistico che ha caratterizzato il secolo XIX a Genova,
se si tiene in debita considerazione la strategia di intervento sulla
città: con via Assarotti, via Caffaro, via Roma, la stazione di Brignole, Piazza
Corvetto, la circonvallazione a monte. Questa premessa "storica"
dell'intervento proposto dal consorzio "via Giulia e Piccapietra 1904 -
2004". «Per l'intervento di Via XX Settembre - ricordano al consorzio -
sono stati espropriati circa 600 esercizi commerciali e 400 proprietari di
appartamenti, fondi e cantine per un importo totale di 14.300.000 delle
lire che vanno tra la fine dell'800 ed il primo decennio del '900. Sono
stati eseguiti lavori di sterro per 260 mila metri cubi (in quanto
l'antica Via Giulia, che oggi e il tratto di strada che va dal Ponte
Monumentale a Piazza De Ferrari, e stata ribassata di 6 m.). Con i
suddetti detriti si è costituito il riempimento della Foce e di calata
Mandraccio. Il Comune ha appaltato lavori di primaria e secondaria
urbanizzazione per oltre 11 milioni. L'area interessata all'intervento è
di circa 47.520 metri cubi che vengono fuori da una larghezza di 60 m per
una lunghezza di 792 metri. Se alla zona diamo un valore medio di 300 lire
a metro quadrato risulta un ammontare di 14.256.000 lire. Se stimiamo in
106.000.000 Lire i 30 edifici costruiti, giungiamo ad una valutazione
globale di 145.556.000 Lire che riportate ai giorni nostri corrispondono a
circa 1000 miliardi».
«A distanza di 100 anni, dopo aver usufruito di questa fondamentale
arteria viaria, dopo l'aggressione causata dall'inteso traffico, ed i vari
lavori che in essa, nel corso secolo, si sono susseguiti - continuano i
responsabili del consorzio -, a noi oggi viene richiesta una manutenzione
straordinaria stimabile in circa 15 miliardi».
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