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Il Secolo XIX
Domenica 13 giugno 2004


TOPONIMI

Tursi accoglie le richieste di A Compagna

Il patriota Massena
"declassato" a generale

Nomi, cognomi, storie di vita. Iscrizioni che cambiano assieme alla città, rendono omaggio a genovesi che hanno scritto pagine di rilievo e in qualche caso si aggiornano ai tempi mutati. Della prima categoria, il riconoscimento a personalità importanti nelle istituzioni, fa parte la cerimonia con cui è stata intitolata all'avvocato Francesco Cattanei, presidente della Provincia dal 1962 al '67, poi deputato, senatore, presidente della Commissione antimafia, sottosegretario di governo agli Esteri e alla Giustizia, esponente di spicco della Democrazia cristana, la parte terminale di via Giovanni Maggio, a Quarto, tra via Redipuglla e via Ardini. Nella categoria delle revisioni storiche, invece, va inserita quella che il Comune ha deciso nei confronti di Andrea Massena. La piazza a lui intitolata, da cui comincia via Cornigllano, lo indica come "generale difensore di Genova nel 1800", ma adesso la commissione toponomastica ha deciso di "riscrivere" la storia. La targa sarà modificata in un più asettico "generale napoleonico", con l'indicazione delle date di nascita (1758) e di morte (1817).

La correzione è stata proposta da Franco Bampi, rappresentante dell'associazione "A Compagna", membro della commissione, ed accolta dall'assessore Giorgio Guerello, che l'ha giudicata fondata. Come ultimo atto, la giunta ha dato disco verde. «Per principio - dice Bampi - sono contrario all'intitolazione alle persone, a meno che non abbiano meriti indiscutibili. Spesso, poi, quando si aggiungono epigrafi, si incorre in errori clamorosi. Massena sarà anche stato un generale valoroso ma sicuramente non ha difeso Genova e non va onorato per questo: ha fatto gli interessi di Napoleone, in modo che potesse vincere contro gli austriaci a Marengo, resistendo per due mesi, fra aprile e giugno del 1800, agli attacchi degli inglesi dal mare e degli austriaci da terra. Un assedio che costò diecimila morti». Il "blocco" di Genova fu una delle pagine più drammatiche della storia ligure, segnata da una terribile carestia: Massena firmò la resa il 2 giugno [in realtà il 4 giugno 1800, ndr], in una cappelletta che si trovava a metà del ponte di Cornigliano. l vincitori accolsero tutte le richieste dello sconfitto, ansiosi di chiudere la partita perché sapevano che Napoleone Bonaparte (invano atteso da Massena) si stava avvicinando. Nel giro di venti giorni, dopo la vittoria a Marengo, i francesi tornarono a Genova da trionfatori.

Bampi ha presentato un'altra richiesta di correzione, per ora congelata dall'assessore Guerello: modificare l'iscrizione di corso Alessandro De Stefanis, a Marassi, definito "patriota genovese". «Innanzi tutto era savonese, a Genova veniva solo per studiare - dice Bampi - E poi definirlo patriota fa pensare ai moti mazziniani, al Risorgimento, e invece De Stefanis partecipò nel 1849 all'insurrezione dei genovesi che fu repressa nel sangue dai bersaglieri di La Marmora». La nuova targa dovrebbe dunque riportare la scritta "savonese, vittima del sacco del 1849". Ma altre iscrizioni, sempre a giudizio di Bampi, andrebbero integrate, magari sistemando una lapide, perché non si perda la memoria dell'intitolazione. «Chi sa che ad esempio Assarotti si chiamava Ottavio e fondò l'Istituto dei sordomuti? Oppure che Corvetto di nome faceva Luigi e che fu il liquidatore del Banco di San Giorgio sotto Napoleone per poi diventare ministro in Francia?».

A. Pl. [Andrea Plebe]    

 

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