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Il Secolo XIX
Lunedì 16 settembre 2002

La denuncia a Genova di Bampi, vicepresidente della "A Compagna"

«Lavori all'Archivio di Stato
sparita la Sala Colombiana»

La Sala Colombiana dell'Archivio di Stato di Genova

Genova. Dall'Archivio di Stato di Genova, nell'occhio del ciclone dopo la denuncia del Secolo XIX sul suo stato di abbandono, sarebbe scomparsa addirittura una sala. Proprio così: scomparsa. Si tratta della Sala Colombiana allestita in un apposito locale dell'Archivio in via Tomaso Reggio. Una sala che conservava importanti documenti sul grande navigatore genovese, fortemente voluta dal massimo studioso di Colombo, Paolo Emilio Taviani.

La denuncia viene da Franco Bampi, docente universitario e vicepresidente dell'associazione A Compagna.

«Con mio grandissimo stupore - scrive Bampi - sono stato informato che l'attuale direttrice dell'Archivio di Stato ha smantellato la Sala Colombiana. Personalmente non riesco a immaginare alcuna motivazione che possa giustificare un simile, grave gesto». Ma a una precisa domanda, Bampi risponde che lo smantellamento sarebbe stato motivato dalla ricerca spasmodica i spazi.

Che cosa era questa Sala Colombiana? «La sala - prosegue il vicepresidente di A Compagna - conteneva, in un ideale percorso documentario, i sessantatré più importanti documenti conservati in Archivio relativi a Cristoforo Colombo e alla sua famiglia, compreso il famoso Documento Assereto che ha contribuito a stabilire inequivocabilmente l'identità genovese del grande navigatore». La Sala, spiega Bampi, fu progettata e realizzata nel 1973 dall'allora direttore dell'Archivio, il professor Aldo Agosto su incarico ella direzione generale degli Archivi di Stato.

«Paolo Emilio Taviani - racconta il vicepresidente di A Compagna - desiderava che fossero esposte le prove documentali della genovesità di Colombo».

L'inaugurazione avvenne il 12 ottobre 1973 alla presenza, tra le varie personalità, dello stesso senatore Taviani, del sindaco di Genova Giancarlo Piombino e del direttore generale degli Archivi di Stato, Giuseppe Franzé che in seguito divenne anche prefetto di Genova. «Tutti i documenti - denuncia Franco Bampi - sono illustrati in una guida, giunta alla terza edizione nel 1994, redatta da Aldo Agosto e intitolata "La Sala Colombiana dell'Archivio di Stato di Genova", la cui stampa fu finanziata dalla Cassa di Risparmio. La Sala era oggetto di visite da parte di studiosi, curiosi, scolaresche e probabilmente come tutti i beni culturali poco sponsorizzati, era frequentata al di sotto della sua effettiva importanza e del suo oggettivo valore».

«Oggi la sala non esiste più. Perché Genova deve continuare a subire un sistematico impoverimento della sua memoria e della sua storia?» si chiede il vicepresidente di A Compagna. «Forse la direttrice, proveniente da Torino sarà stata mossa a quell'inconscio sentimento che vede i torinesi antagonisti da secoli dei genovesi? Ma se così fosse avrebbe dimenticato che Cristoforo Colombo non è solo il più illustre dei genovesi ma è anche uno dei personaggi più importanti della storia del mondo».

I.N.

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