franco@francobampi.it
 

Home > Tutto bene? > Antiche colonne in discarica > Le pietre e la memoria di Giuliano Galletta

 

[ Indietro ]

Il Secolo XIX
Giovedì 4 gennaio 2001

Le pietre
e la memoria

GIULIANO GALLETTA

Il giallo delle antiche colonne in marmo - che potrebbero arrivare dallo storico ospedale di Pammatone - abbandonate in una discarica negli ex macelli di Ca' de Pitta, fa tornare alla ribalta l'irrisolta questione del rapporto fra Genova e la sua memoria. Negli ultimi ani sono state infatti troppe le occasioni in cui il cronista è stato costretto a registrare il disinteresse, se non addirittura il disprezzo, della comunità genovese (intendendo istituzioni, politici ma anche ampi settori della società civile) per i segni che il passato ha lasciato nel tessuto della città. Non parliamo qui dei monumenti e degli edifici di acclarato valore architettonico, anche se le vicende del centro storico non vanno in una direzione tanto diversa, parliamo delle "pietre". Le pietre della pavimentazione di Galleria Mazzini divelte per essere sostituite da un materiale volgare e regalate alla città di Pontremoli che non solo le ha utilizzate ma le ha fatte vincolare dalla soprintendenza della Toscana come beni artistici. Parliamo dei moli medievali del porto antico anch'essi finiti in una discarica ma parliamo anche dell'arredo urbano ottocentesco e Liberty. Le colonne seppellite nella spazzatura non sono che un ultimo punto di un lungo elenco. Eppure quegli eleganti manufatti neoclassici hanno un valore non solo storico artistico ma anche più prosaicamente economico. Riutilizzarli salvandoli dall'oblio potrebbe essere il segnale di un cambio di mentalità, piccolo ma significativo, soprattutto se non resterà isolato.

[ Indietro ]