franco@francobampi.it
 

Home > Tutto bene? > Piazza De Ferrari > Dico la mia su Piazza De Ferrari

 

[ Indietro ]

Il Secolo XIX
Mercoledì 22 agosto 2001

Lettere

DICO LA MIA SU PIAZZA DE FERRARI

Ho rivisto piazza De Ferrari dopo il rifacimento: resta il bel complesso dei palazzi che la contornano ma nell'insieme è completamente snaturata.

Le tre nuove fontane non la migliorano affatto, anzi non c'entrano per niente; servono solo a rubare spazio ed è facile prevedere che durante le giornate di vento, che a Genova non sono poche, la maggior parte della piazza sarà impraticabile.

Ho rivisto la fontana: non sarebbe male in assoluto, anche qui i nuovi getti a corona non c'entrano, oltre a nascondere quasi completamente il vecchio e caro bacile e le eleganti maschere incassate nella vasca.

Ho anche visto la fontana quando è spenta, come spesso accadrà una volta finiti i festeggiamenti, ed è realmente inguardabile: nella vasca inferiore fanno pessima mostra di sé il grosso tubo distributore e soprattutto le manichette che sporgono orribilmente ben al di sopra del bordo (per la verità sporgono antiesteticamente anche quando la fontana è in funzione) mentre le parti aggiunte appesantiscono eccessivamente l'insieme.

Ho attraversato la piazza, dove si è rialzato ciò che stava in basso ed abbassato ciò che stava in alto ed, a parte che sarà una pacchia per ortopedici e traumatologi, è evidente come lo scopo principale fosse quello di spendere il più possibile, e poi tra selciati, bordi, gradoni e balaustre è stata messa assieme un'accozzaglia di almeno una mezza dozzina di materiali diversi che fanno a calci e pugni tra loro.

Insomma, mentre l'orientamento condiviso ed apprezzato da tutti è dovunque quello del restauro conservativo, di cui abbiamo ottimi esempi in piazza Colombo, via S. Lorenzo, via Cesarea, via S. Vincenzo, l'austera bellezza della piazza simbolo della città è perduta per sempre.

Il tutto sotto la guida di presunti superesperti profumatamente retribuiti e con l'assenso di pubblici amministratori che dovrebbero tutelare il patrimonio storico ed architettonico della città e fare in odo che finanziamenti disponibili vengano utilizzati al meglio.

E per favore non si dica che sono i soliti mugugni da genovesi.

Massimo Casalegno
Genova

[ Indietro ]