Se si considera che tutto ciò che affaccia sulle piazze e sui vicoli è cosa di interesse pubblico, allora il problema andrebbe risolto allo stesso modo con cui sono stati affrontati i problemi relativi alla sicurezza degli impianti elettrici, alla prevenzione degli incendi, alla circolazione degli handicappati, e cioè mediante le norme Cei, le norme antincendio, le norme per il superamento delle barriere architettoniche. Viene spontaneo quindi pensare a delle norme specifiche che riguardano il Centro storico, che dovrebbero essere di emanazione regionale così da interessare tutti i centri storici della Liguria. Tali norme, come le altre citate, dovrebbero essere applicate su tutto l'esistente e non solo sul progetto di trasformazione, in modo che gradualmente l'intero Centro storico possa essere ripulito e sistemato in modo gradevole e turisticamente appetibile. Andrebbero previsti sia un tempo massimo per "mettersi a norma", sia un incentivo economico per i proprietari sotto forma di mutuo agevolato. Occorrerà quindi elaborare un regolamento con poche norme chiare che possa essere applicato dall'apposita Commissione (o sottocommissione per il Centro storico) a cui compete l'esame dei relativi progetti di adeguamento. Per dare un'idea dei contenuti di tale regolamento mi limiterò ad accennare ad alcuni punti che potrebbero a parer mio essere qualificanti:
Mi limiterò a fare un solo piccolo esempio. A Venezia tutti i citofoni, le buche per le lettere e i campanelli dei portoni sono sistemati con un pannello di marmo bianco variamente forato e con impiego di ottone. Rispettando le prescrizioni dei materiali da usare e dei modi si sono ottenuti così dei risultati ottimi con soluzioni diversificate ma tutte gradevoli. Per concludere con questa proposta non si intende ingabbiare il Centro storico con soluzioni rigide e ripetitive; l'esempio citato serve a chiarire come, mediante l'indicazione dei materiali e dei modi d'impiego, sia possibile ottenere dei risultati soddisfacenti. * architetto [ Indietro ] |