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Il Secolo XIX
Mercoledì 16 giugno 1999

Un commissario incombe sull'area della vecchia Darsena

    Il contenzioso fra il
Comune e le aziende che
operano nel porto
vecchio potrebbe sfociare
nel commissariamento
dell'area

Uno spettro si aggira sul porto antico. Lo spettro di un commissario. Un commissario chiamato a gestire il patrimonio immobiliare della vecchia Darsena in attesa che la magistratura definisca, una volta per tutte, di chi è la titolarità di aree ed edifici: se del Comune (per quanto riguarda i soli immobili) o del demanio portuale. Una gestione commissariale che, come prima ripercussione, avrebbe quella di affossare il progetto di recupero della zona, mandando all'aria il piano di riqualificazione urbana approvato dal consiglio comunale lo scorso settembre.

Non è una possibilità così remota. Non lo è affatto se il pretore giudicherà fondate le osservazioni contenute nel dettagliatissimo memoriale che il prossimo 23 giugno gli consegnerà l'avvocato Saura Contestabile. Non lo è, soprattutto, se le previsioni del legale che sta difendendo gli interessi delle aziende "sfrattate" dall'area della Darsena, saranno rispettate.

«Il giudice - sostiene l'avvocato Contestabile - potrebbe esprimere un parere già nel giro di un paio di mesi. Non è detto che ci dia ragione, ma se così fosse qualsiasi progetto per l'area sarebbe bloccato e, che è poi quanto ci interessa, cesserebbero finalmente i reiterati tentativi di far sloggiare le aziende che vi lavorano». Il che, fra l'altro, farebbe scattare una serie di richieste danni nei confronti di Tursi che il legale quantifica così: «Qualche centinaio di miliardi».

La vicenda è intricata. A dimostrarlo basti dire che la ricostruzione storico legale messa in piedi dallo Studio Contestablle prende le mosse dal 1870. Il tutto per dimostrare, citando una serie impressionante di documenti, che aree e edifici di Darsena non sono di proprietà comunale. Tesi immediatamente calvacata dalle opposizioni (...) A dar loro manforte, sotto il profilo squisitamente tecnico, l'architetto Anna Grazia Ighina: «L'area della Darsena è una delle poche; disponibili per dotare il centro storico di quel servizi che sono essenziali per il suo recupero. Ebbene, l'unico servizio previsto, è un asilo aggiunto in fretta e furia all'ultimo momento, dislocato su due piani e in una zona buia».

Cosa dice il Comune? In una nota diffusa ieri, 1a giunta sostiene che «l'amministrazione ritiene a buon diritto di essere l'effettivo proprietario delle aree», sottolinea come la stessa Autorità Portuale sia di questa opinione e ricorda sia il consenso dato da Palazzo San Giorgio all'insediamento di Economia e Commercio sia la lettera di accettazione allegata al Pru della Darsena. La parola, a questo punto passa al giudice.

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