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Gazzetta del Lunedì
Lunedì 30 ottobre 2000

«Là sotto i resti del Fieschi»

C'è chi sostiene che nelle acque della Darsena potrebbero esserci i resti dell'armatura di Gianluigi Fieschi, il conte che avrebbe dovuto guidare la rivolta contro Andrea Doria e che invece mori annegato nel 1547. E in porto potrebbe scattare una vera e propria insolita "caccia al tesoro" alla ricerca di quel che resta dell'equipaggiamento militare, ormai corroso dalla salsedine ma ugualmente di grande valore storico, del nobile genovese.

Lo sostengono alcuni degli abitanti riunitisi al cospetto delle macerie del Cembalo per protestare contro l'occultamento di reperti storici e contro la costruzione del nuovo complesso residenziale. «Una "pettorina", una ginocchiera e un pezzo d'armatura, senza nemmeno sapere il nome del proprietario, furono cedute all'asta l'anno scorso - spiegavano gli abitanti ieri - per 900 milioni di lire. Figurarsi che valore potrebbe raggiungere l'abbigliamento di Gianluigi Fieschi Non solo dal punto di vista puramente economico, ma anche per quanto riguarda il patrimonio storico e culturale della città».

Il fondale della darsena non è poi così profondo, un paio di metri secondo le cronache del tempo dei Doria. Probabilmente qualcosa di più oggi.

Che il conte con la sua armatura sia finito in mare e annegato è provato dai testi dell'epoca, secondo cui il conte rivoluzionario morì cadendo in acqua, bardato di tutto punto, nella notte che avrebbe dovuto sancire la fine dei Doria. La storia racconta che quella stessa notte morì Giannettino Doria, nipote del vecchio dittatore Andrea, assalito da alcuni sicari. L'agguato al giovane fece scattare il moto rivoluzionario. Il più breve che si ricordi, visto che durò meno di dodici ore. Infatti, sulle navi attraccate in Darsena la falsa notizia della caduta della dittatura scatenò l'entusiasmo degli schiavi. Nel tentativo di riportare la calma e di mantenere il più a lungo possibile segreta l'azione dei rivoluzionari, Fieschi scivolò sul molo, oggi ricoperto dal cemento, e sprofondò nelle acque scure di Genova.

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