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Il Secolo XIX
Mercoledì 6 dicembre 2000

LETTERE AL DECIMONONO

LA SALVAGUARDIA
DI UN PATRIMONIO

Si poteva ragionevolmente sperare che il pubblico scandalo della distruzione dei moli medioevali per la costruzione del sottopasso di Caricamento servisse ad evitare ulteriori manomissioni dei patrimonio storico-archeologico del nostro porto e portasse gli amministratori pubblici a pianificare unilateralmente non lo sfruttamento, ma la conservazione del sito storico e dei manufatti antichi, della cui esistenza tutti ormai dovremmo essere consapevoli.

Al contrario, con sfacciata evidenza nulla ferma i progettisti, gli imprenditori, gli amministratori che con intenti diversi nelle motivazioni, ma convergenti negli esiti continuano nell'illegale e finora impunita opera di distruzione.

Così abbiamo visto cancellare i reperti archeologici di Ponte Morosini ed ora sono a rischio le preesistenze della Darsena e in parte già danneggiato i reperti del Cembalo per la realizzazione di un progetto che non risponde alle esigenze di recupero del centro storico.

Se progettisti e imprenditori sono mossi da interessi privali spesso contrari, sempre indifferenti al patrimonio pubblico, dagli amministratori pubblici, che a parole solennemente professano conoscenza, interesse, rispetto per i Beni Culturali, dobbiamo esigere - ed è la legge ancor prima ad esigerlo - la conservazione, la tutela del patrimonio storico-archeologico.

E quando ciò non avvenga è diritto dei cittadini e delle Associazioni Culturali esigere che gli organi di controllo intervengano e in ultima istanza intervenga la magistratura.

Erminia De Negri
Gabriella Fornari
Franca Guelfi

Italia Nostra
Genova

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