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La Stampa
Sabato 17 maggio 1997
Proposte alla giunta del consigliere Bampi
La caduta della Repubblica
e fioccano le iniziative
Genova. Il consigliere comunale Franco Bampi, ex Lega nord, oggi Forza
Italia, ama, a modo suo, le patrie memorie. Per questo, nell'avvicinarsi
della data del 200° anniversario della caduta della Repubblica di Genova
(14 giugno 1797) a opera dell'esercito francese guidato dal giovane
Napoleone Bonaparte (a un mese dalla caduta analoga della Repubblica di
Venezia), ha ieri proposto al sindaco Adriano Sansa una serie di iniziative
volte a commemorare l'evento, tra le quali il recupero dei resti delle
statue di Andrea a Giovanni Andrea Doria, devastate dalla furia popolare
in occasione dei moti giacobini, oppure di esporre per un mese la bandiera
di Genova a mezz'asta negli uffici pubblici e persino prolungare la mostra
di Van Dyck. Poi chiede lapidi da murare a Palazzo Ducale e in Cattedrale
per ricordare la promulgazione della cosiddetta «Costituzione di Casale»
(1576) che diede la forma definitiva d'organizzazione alla Repubblica
Aristocratica.
Bampi ha cercato di coinvolgere molte istituzioni genovesi. Era presente
alla conferenza con cui Bampi ha espresso le sue istanze, nell'atrio di
palazzo Ducale, nei pressi della buca della «lettere di calice», il
presidente della «Compagna», Giuseppino Roberto, che però ha preso subito
le distanze politiche: sì, in pratica, a un ripensamento storico distaccato
e pacato su Genova, ma nessuna strumentalizzazione politica e nessun
accenno a eventuale separatismo, alla «veneta». Il sogno di fare rivivere
la Repubblica di Genova - ma sulla storia hanno tutti le idee confuse -
entusiasma invece l'Arge, l'associazione di Vincenzo Matteucci. Poi c'è anche
la Confraternita del Pesto che vuole opporsi all'inceneritore. Jonathan Doria
Pamphilj è contento se si recuperano le statue, ma è lungi dalla politica.
[p.l.] (Paolo Lingua)
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