Il libro di Angela Valenti Durazzo, che da il titolo a
questa pagina, è la prima storia integrale della famiglia Durazzo, dinastia
che ha dato nove dogi a Genova, trenta senatori, sedici ambasciatori, due
cardinali e cinque vescovi.
(...) Sono state sufficienti, quindi, solo cinque generazioni per
passare dalla condizione di profughi, (transitando, come abbiamo visto,
per quella di schiavi) a quella di ricchi setaioli e mercanti e infine
di "potenti" della potente Repubblica di Genova.
Una carriera fulminea che fa del capostipite un self made man
del passato e che mostra in maniera altrettanto evidente l'apertura
verso l'esterno e verso gli stranieri di quel lungimirante e concreto
popolo di mercanti.
Una modernità messa in risalto dal programma del Movimento
indipendentista ligure che rimpiangendo la lungimiranza dei genovesi
di allora afferma "la Repubblica di Genova, aveva saputo creare
una realtà politica, istituzionale e sociale che aveva anticipato di
secoli tutto quello che oggi viene ritenuto moderno, progressista,
evoluto. La centralità del lavoro, la solidarietà, la lotta allo stupido
razzismo (i Durazzo, profughi albanesi, ma perfettamente integrati e
rispettosi delle leggi della Repubblica, che danno ben otto dogi alla
Repubblica di Genova)".
In realtà saranno 9 e non 8 i dogi che la famiglia "straniera"
consegnerà alla Repubblica di Genova, stabilendo un quasi record assoluto
(per il conteggio dei dogi delle varie famiglie
clicca qui, ndr).
Al già citato Giacomo seguiranno Pietro (doge nel biennio 1619-1621); Gio
Battista (1639-1641); Cesare (1665-1667); Pietro Maria (1685-1687); Vincenzo
(1709-1711); Stefano (1734-1736); Marcello (1767-1769) e infine Gerolamo
Luigi (1802-1805). Per quanto riguarda quest'ultimo (il numero 9) va specificato
che sarà a capo della Repubblica democratica ligure.