Processo in lingua sarda
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Il Secolo XIX Martedì 11 dicembre 2001

Processo in lingua sarda
agli indipendentisti

Sassari. Va in scena il primo processo in lingua sarda. O in "limba", secondo alcuni. Alla sbarra i cosiddetti indipendentisti di Sardigna Natzione che il 20 ottobre del 1997 occuparono la sala comando della supercenrale Enel di Fiumesanto, nel Sassarese. Alla sbarra quattro imputati capeggiati da Gavino Sale, che debbono rispondere delle accuse di interruzione di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale. La magistratura non ha gradito affatto quella sorta di occupazione in stile tipicamente sardo, con "berritta" sul capo dei quattro indipendentisti. Quel giorno loro intendevano protestare per il caro-energia e il caro petrolio, non equiparati per tutte le regioni italiane, Sardegna compresa.

Ieri, a distanza di oltre quattro anni dal fatto, è iniziato il processo. Molto ritardo rispetto alle previsioni perché gli imputati avevano fatto esplicita richiesta di usufruire dell'udienza in "limba". Sono stati accontentati. Il traduttore è infatti un noto docente dell'università di Sassari che fa da tramite tra giudice e imputati, difesi ovviamente dai propri avvocati. «Chiediamo - ha detto ieri mattina il presidente di Sardigna Natzione, Bastianu Cumpostu - che lo Stato italiano venga riconosciuto colpevole. Il caro energia penalizza pesantemente la Sardegna. La nostra regione non ha il trattamento eguale alle altre regioni della penisola per quanto riguarda il costo dell'energia elettrica, del petrolio e del telefono».

Paolo Caboni

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