Processo in lingua sarda
agli indipendentisti
Sassari. Va in scena il primo processo in lingua sarda. O in
"limba", secondo alcuni. Alla sbarra i cosiddetti indipendentisti di
Sardigna Natzione che il 20 ottobre del 1997 occuparono la sala comando della
supercenrale Enel di Fiumesanto, nel Sassarese. Alla sbarra quattro imputati
capeggiati da Gavino Sale, che debbono rispondere delle accuse di interruzione
di pubblico servizio e oltraggio a pubblico ufficiale. La magistratura non ha
gradito affatto quella sorta di occupazione in stile tipicamente sardo, con
"berritta" sul capo dei quattro indipendentisti. Quel giorno loro
intendevano protestare per il caro-energia e il caro petrolio, non equiparati
per tutte le regioni italiane, Sardegna compresa.
Ieri, a distanza di oltre quattro anni dal fatto, è iniziato il processo.
Molto ritardo rispetto alle previsioni perché gli imputati avevano fatto
esplicita richiesta di usufruire dell'udienza in "limba". Sono stati
accontentati. Il traduttore è infatti un noto docente dell'università di
Sassari che fa da tramite tra giudice e imputati, difesi ovviamente dai propri
avvocati. «Chiediamo - ha detto ieri mattina il presidente di Sardigna Natzione,
Bastianu Cumpostu - che lo Stato italiano venga riconosciuto colpevole. Il caro
energia penalizza pesantemente la Sardegna. La nostra regione non ha il
trattamento eguale alle altre regioni della penisola per quanto riguarda il
costo dell'energia elettrica, del petrolio e del telefono».
Paolo Caboni
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