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Il Giornale
Martedì 6 giugno 2006
FEDERALISMO
ASSOLUTO
«Seborga è uno Stato indipendente»
Il Tribunale dell’Aia riconosce l’autonomia del piccolo principato
dell’Imperiese
Ora non ci sono più scuse che tengano: Seborga è un regno autonomo, indipendente
cioè dall’Italia e da qualunque altro Stato sovrano. Fa per conto suo, insomma, per
tradizione storica mai messa in discussione da trattati o documenti ufficiali. Lo
conferma sir Mckenney, della cancelleria del principato di Seborga, portavoce dei
legittimi interessi dei discendenti dei Re di Gerusalemme: «Il tribunale internazionale
dell'Aja - spiega sir Mckenney - ha definitivamente risolto il caso del principato: il
riscontro del 6 giugno, protocollo numero 33456/06, ha sancito che non vi sono prove
che appartenga all'Italia o altra potenza estera. E numerose prove e documenti autorevoli
attribuiscono effettivamente la proprietà agli antenati della principessa Yasmin».
Esteso per circa 14 chilometri quadrati, 366 abitanti, Seborga è un piccolissimo centro
nell’estremo ponente ligure, inserito nella provincia di Imperia. Non accluso nel 1861
al Regno d'Italia, godente fino al 1946 del diritto di «nullius diocesis», pare che non
esista nessun documento, in nessun momento storico, che attesti il passaggio allo Stato
italiano. Il 10 marzo scorso i cittadini e il sindaco di Seborga hanno acclamato l'erede
dei Re di Gerusalemme, Principessa Kathrin, che ha varato il «Regno di Seborga», dopo
l'abdicazione di Giorgio. Nel frattempo il principato ha presentato un ricorso al
tribunale internazionale dell'Aja per definire la situazione giuridica. E ora la cancelleria
precisa che «il territorio è proprietà del legittimo discendente dei Re di Gerusalemme. Ove
nessuno degli stretti congiunti di linea maschile della principessa Yasmin von Hohenstaufen
Anjou Plantagenet non esercitino diritto di prelazione, in qualità di discendenti dei Re
Anjou Plantagenets, ella è titolare del borgo di Seborga». Presidente Napolitano permettendo,
naturalmente.
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