Deliberazione del Consiglio di Pisa
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Estratto del Protocollo delle Deliberazioni del Consiglio Generale della Civica Comunità di Pisa dell'anno 1860

A dì 19 Aprile 1860.

Adunati servatis servandis gli Illustrissimi Signori

RUSCHI Avv. FRANCESCO Gonfaloniere

E i Consiglieri

GALLIZZIOLI LELIO FRIZZI DOTT. EMILIO
FRANCESCHI GALLETTI FRANCESCO DELL'HOSTE Avv. ANTONIO
BORGHINI ALESSANDRO VANNUCCHI Dott. ANDREA
PALAMIDESSI Avv. AUGUSTO TOSCANELLI Cav. PRIONE GIO. BATTISTA
STUDIATI Prof. CESARE FANTONI Prof. CANONICO GAETANO
SABATINI Dott. JACOPO GIORGI Dott. ANTONIO
DEL PUNTA Avv. ANGIOLO BANTI RANIERI
BURCI Cav. Prof. CARLO BRACCI GAETANO
PRINI Cav. GIULIANO DAL BORGO Cav. BALÌ GIO. SALADINO
ANTONI Avv. GIUSEPPE MASI SACERDOTE RAIMONDO
FRANCESCHI Cav. CONTE LUIGI MOROSOLI Avv. ROBUSTIANO

I Componenti il Consiglio Generale del Comune di Pisa, udito dal loro Gonfaloniere che la Città di Genova per Deliberazione del suo Municipio aveva decretato che fossero restituite alla Città nostra le Catene del suo antico Porto, là trasportate dopo la fatale Battaglia della Meloria, onde in tal guisa si cancellasse per sempre un monumento di fraterne discordie.

Considerando che ogni Atto il quale tende a stringere legami di fratellanza fra Popoli Italiani, deve essere accolto con viva riconoscenza, e salutato come nuova conquista del nostro politico risorgimento.

Considerando che se le antiche glorie delle Città Italiane furono per infelicità di tempi conquistate spesso a danno del Nazionale riscatto, pure in quelle grandi memorie si alimentarono le forti virtù che più nobili effetti dovevano produrre in età più fortunate.

Considerando che le Catene del Porto Pisano le quali appese alle mura di Genova erano infausto ricordo del passato, restituite a questa Città di Pisa divengono simbolo nobilissimo di quel vincolo, che storicamente collega in Italia la grandezza che fu con quella che deve essere.

Considerando come il Decreto che trasforma un Trofeo di municipali Vittorie in augurio di Nazionale risorgimento, sia atto degno del giorno in cui la Città nostra è onorata per la prima volta della presenza del Re Magnanimo auspice il quale è dato confidare che Italia sia

A Voti unanimi

DELIBERARONO

Che vengano rese le più vive grazie alla Città di Genova per aver voluto con generoso pensiero restituire a Pisa le Catene del suo antico Porto.

Che la Deputazione Genovese la quale si recherà a Pisa portatrice di quelle Catene sia accolta dal nostro Municipio con quella maggiore onoranza che giustamente si deve a coloro, i quali a nome di una Illustre Città vengono a compiere un Atto di tanta esultanza per la Città nostra.

Che le Catene trasportate con apposito Carro nel nostro insigne Campo Santo siano ivi convenientemente collocate presso quelle che nell'anno 1848 furono restituite dalla Città di Firenze, e presso il Sacro Monumento di Coloro che nello stesso anno combattendo non per Pisa ma per l'Italia, col loro sangue versato sui Campi Lombardi inaugurarono il principio del nostro Nazionale Riscatto.

Che una Epigrafe scolpita in Marmo, ed infissa nelle mura di quell'Augusto Recinto conservi ai più tardi nepoti la ricordanza di questo memorabile avvenimento.

Che infine per dare a quest'Atto quella solennità che i nostri Concittadini possono desiderare maggiore, e che più deve riescire gradita alla Città di Genova, il ricevimento delle Catene abbia effetto nell'epoca stessa in cui Pisa sarà per la prima volta onorata dalla presenza del Re Prode e Leale, che Dio ha concesso all'Italia onde Ella cessi una volta di esser preda d'intestine discordie e di straniere ambizioni.

Il Gonfaloniere
F.   R U S C H I.

 
 

Il Cancelliere Ministro del Censo
S.   B E C C A R I N I

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