Avanti Savoia, ora risarciteci
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La Repubblica Giovedì 18 luglio 2002

     IL CASO       

"Sacco" del 1849, chiesti 70 mila miliardi di lire

Avanti Savoia, ora risarciteci

     
 

Vittorio Emanuele di Savoia

AVANTI Savoia, purché paghino il pedaggio: lo chiede il senatore diessino Aleandro Longhi, in una interpellanza ai Ministri della Giustizia, degli Affari Esteri, dell'economia e delle infrastrutture. La questione sollevata da Longhi è una richiesta di risarcimento dei danni causati dai Savoia alla città di Genova nell'aprile del 1849, quando Vittorio Emanuele II (dopo che, ricorda il senatore, la Repubblica di Genova, allora stato sovrano ed indipendente, fu riunita al regno di Sardegna per "decisione illegittima del congresso di Vienna"), ordinò la repressione di un'insurrezione. I danni di quel "sacco" furono valutati da un'apposita commissione nel giugno dello stesso anno. Il conto, dice il senatore Longhi, fu di 721 mila e 273 lire dell'epoca: «aggiornando il valore della lira di allora in base al costo attuale della mano d'opera per una giornata di lavoro, considerato che il danno calcolato dalla commissione non tenne conto dei danni morali ma solo di quelli materiali, applicando un modesto tasso di interesse del 5 per cento, si ottiene l'importo di 70.876 miliardi di lire, corrispondenti a 36.604.399,179 Euro». Questo, dunque il "pedaggio" che gli eredi dei Savoia dovrebbero pagare ai genovesi, ora che hanno avuto il via libera per il loro rientro in Italia.

"Si chiede di sapere - scrive Longhi - se sussistono elementi concreti sull'obbligo di risarcimento nei confronti del Comune di Genova da parte degli eredi di Casa Savoia o in subordine che almeno chiedano ufficialmente scusa e perdono alla città ed ai cittadini di Genova».

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