Testo della Mozione
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Esito della votazione della mozione: respinta con 8 voti favorevoli; 18 voti contrari (Adorno, Barbieri, Cosma, Dagnino, Farello, Fedrazzoni, Frega, Guastavino, Lecce, Maggi, Morettini, Pasero, Pilu, Porcile; VERDI; MARGHERITA; Bernabò Brea; Benzi); 8 astenuti (Murolo, Praticò; Vacalebre; FI).


PREMESSO CHE:

  • in data 18 luglio 2002, il Senatore della Repubblica Aleandro Longhi, ha inoltrato un'interpellanza a risposta scritta (allegata) al Ministro della Giustizia, al Ministro degli Affari Esteri, al Ministro dell'Economia e delle Finanze, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, per "sapere se non sussistono elementi concreti per il riconoscimento del danno causato alla città di Genova dal re Vittorio Emanuele II, mandante del "Sacco di Genova" dell'aprile 1849, e sull'obbligo del risarcimento nei confronti del Comune di Genova degli eredi, gli attuali componenti di Casa Savoia, o in subordine, che almeno gli eredi della Casa Savoia chiedano ufficialmente scusa e perdono alla città e ai cittadini di Genova";
  • la notizia dell'interpellanza è apparsa in data 18/7/02 sulla testata "La Repubblica",
  • i fatti indicati a corredo e a supporto della richiesta del Senatore Longhi sono avvenimenti storici assolutamente accertati e dei quali le popolazione genovese e ligure ha ancora oggi viva memoria;
  • il Sacco di Genova fu atto infame da parte dell'allora Governo Sabaudo di Vittorio Emanuele II il quale, dopo aver fatto massacrare i Genovesi non esitò a definirli "vile ed infetta razza di canaglie";

CONSIDERATO CHE, in data 9/4/02, anche il Consiglio Provinciale di Genova ha approvato, con larghissima maggioranza, una mozione che evidenzia e ribadisce i principi e i valori che hanno caratterizzato la storia della Liguria;

RITENUTO INFINE CHE sia significativo rimarcare ed evidenziare la correttissima affermazione del Senatore Longhi, secondo cui "la perdita, illegittimamente subìta, dell'indipendenza di un popolo ( in questo caso di quello Ligure ), dei suoi valori e della sua civiltà è inestimabile e non risarcibile se non con il ristabilimento del diritto leso";

SI IMPEGNANO IL SINDACO E LA GIUNTA

a sostenere, con un proprio autorevole intervento presso i citati Ministri, la richiesta del Senatore Longhi esprimendo la piena condivisione di tutte le motivazioni e la necessità di un effettivo rimborso da parte dei Savoia che mai hanno rinunciato al loro ruolo di eredi della Casa Regnante.

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