Il loro tesoro
Caro OdB, io li aspettavo al varco. Chi? dirà lei; ma, i Savoia. Loro
che vivevano nella tristezza, nell'angoscia data da questa Patria che non
gli apriva le porte, finalmente le porte qualcuno gliele sta aprendo e si
fanno conoscere per quello che io pensavo e, me ne accorgo, avevo pure
ragione. Rivogliono i gioielli. Quelli che sono stati per cinquant'anni
nel caveau della Banca d'Italia, finalmente riusciranno a riprenderseli.
Con quale coraggio non lo so. Esultiamo, arrivano i Savoia, e trovano
un'Italia meno pezzente di quando c'erano loro. Dettano pretese per il
loro rientro, vogliono la scorta, l'aereo personale, e oltre a pretendere
i loro privilegi, rivogliono eccome, ogni cosa che a suo tempo lo Stato
aveva confiscato ai loro avi. Poverini, loro erano bambini ma non hanno
dimenticato di presentare il conto all'Italia. Anche io ero bambina,
quando c'era il loro nonno, quando le mie notti erano passate nei rifugi,
terrorizzata dalle bombe che mi cadevano in testa. Se c'è una cosa di cui
non avevo bisogno era il rientro dei Savoia e tanti la pensano così.
Diciamoci la verità. A me non sembrava che stessero così male, erano
spesso sui settimanali, con i relativi pettegolezzi... Ma erano
nell'attesa di poter riprendersi il loro tesoro, altro che Italia, ma chi
se ne frega.
Rosy Tolone
Collegno
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