[ ndr, il grassetto è mio ] Il Secolo XIX
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Emanuele Filiberto di Savoia |
Comuni cittadini italiani, in questa veste si presentano i Savoia, così li considera il sindaco Rosa Russo Iervolino: «Se li riceverò? Abbiate pazienza, non sono dei bambini che debbo portare per mano, né io faccio la baby-sitter».
In fibrillazione vip e aristocratici meridionali: da mesi è cominciata la corsa all'invito esclusivo. Intanto a Napoli sono già apparsi manifesti con la scritta "Savoia massacratori del Sud, traditori degli italiani", iniziativa di due associazioni "meridionaliste e tradizionaliste" vicine alla destra: "Controcorrente" e "Il Solco". E il Movimento neoborbonico continua a propagandare il boicottaggio, da ultima l'adesione del "Movimento indipendentista ligure": «Il 15 marzo andiamo a Napoli, le manifestazioni si ripropongono di far conoscere a tutto il mondo la 'storia negata' delle popolazioni meridionali, che videro 40 mila soldati borbonici liquidati nei lager sabaudi ed un milione di civili massacrati come briganti». Ma un portavoce di Carlo di Borbone stempera le polemiche: ci sarà una nostra delegazione ufficiale. Anche i disoccupati di "Forza Nuova" annunciano una manifestazione di protesta, mentre organizzazioni sociali e politiche di sinistra sembrano voler ignorare l'evento. E fra tanti che si affannano a pubblicizzare i propri marchi, anche un imprenditore vinicolo di Afragola (Napoli) monarchico convinto, che contesterà i Savoia chiudendo l'azienda "per lutto".
Oggi a Napoli ci sarà anche una rappresentanza degli "Indipendentisti Liguri" all'annunciata manifestazione anti-Savoia. In un volantino, che sarà distribuito, gli "Indipendentisti" scrivono che «l'attuale Italia unita è nata da un disegno centralista e oppressore che hanno chiamato Risorgimento» e invocano un «nuovo Rinascimento fatto dai Popoli-Stati liberi della penisola italiana».
Michele A. Giordano
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