Mil genovese contro i Savoia
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Corriere Mercantile Domenica 16 marzo 2003

MOMENTI DI TENSIONE E TAFFERUGLI FUORI DAL DUOMO PARTENOPEO

Mil genovese contro i Savoia

Gli indipendentisti hanno manifestato nel capoluogo partenopeo

Ieri, a Napoli, per manifestare contro il rientro dei Savoia, c'erano anche gli aderenti al Mil (Movimento indipendentista ligure). «Siamo soddisfatti per il fatto che Vittorio Emanuele ed i suoi familiari sono solo riusciti a parlare con il cardinale, ma non hanno avuto la possibilità di entrare nella cattedrale a causa della contestazione della gente» afferma compiaciuto Franco Bampi, segretario del Mil. «Abbiamo distribuito più di tremila volantini - continua Bampi - nel quale erano spiegate le ragioni della nostra solidarietà agli amici meridionali, i quali da sempre devono subire ingiustizie. Il gesto è stato particolarmente apprezzato dalle gente campana, che ci ha applauditi a lungo».

Bampi ha poi ribadito le motivazioni dell'avversione del Mil ai Savoia. «Sono ritornati in Italia senza chiedere perdono per tutto quello che i loro avi hanno procurato, in termini di violenze ed abusi, al popolo italiano».

In cima alla lista di accuse il Mil colloca «il "saccheggio di Genova", autorizzato nel 1849 da Vittorio Emanuele II, con stupri, uccisioni e ruberie. I morti di questo massacro giacciono ancora in una fossa comune nella chiesa del Padre Santo, mentre il re responsabile è onorato con la statua in piazza Corvetto» denunciano Bampi e Vincenzo Matteucci, presidente del Mil. Proprio per queste ragioni gli "indipendentisti" hanno voluto essere presenti a Napoli, con una grande bandiera «della gloriosa Repubblica di Genova, listata a lutto per i morti del 1849. Il Mil - spiegano Matteucci e Bampi - ha invitato anche le Istituzioni (Comune, Provincia e Regione) a mandare loro delegazioni con le bandiere listate a lutto, ma non ha ricevuto alcuna adesione».

La giornata che ha contrassegnato il ritorno dei Savoia è stata caratterizzata da alcuni momenti burrascosi. Davanti al Duomo ci sono stati alcuni tafferugli tra i manifestanti ed i sostenitori della Casa Reale. Un gruppo di contestatori è sceso delle gradinate della chiesa ed ha raggiunto un gruppetto di monarchici strappando loro la bandiera con lo stemma sabaudo. La bandiera è stata poi presa dai militanti di Forza Nuova, anch'essi presenti davanti al Duomo, che hanno tagliato lo stemma sabaudo e lo hanno bruciato. Gli stessi aderenti a Forza Nuova hanno poi "imbracciato" la bandiera per fare il saluto romano.

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