Home >
Il rientro dei Savoia in Italia: 2002 >
Napoli contra Savoia >
Il ritorno dei Sa-Boia
[ Indietro ]
Negli giorni precedenti il 15 marzo 2003,
quello dell'arrivo dei Savoia, sono state inviata e-mail per informare le
popolazioni del Sud e quelle italiche dei gravissimi danni causati dai Savoia e
dei loro misfatti.
e-mail
Martedì 11 marzo 2003
Ritorno dei Sa-boia
di Antonio Ciano
Tutti a Napoli sabato prossimo, arrivano i Savoia discendenti dei re criminali
di guerra, discendenti di Vittorio Emanuele II che ha messo a ferro e fuoco il
Sud: i morti furono oltre un milione, gli emigranti, a causa di quella
invasione, furono 25 milioni in 83 anni di regno.
Gli eccidi? Tanti e senza soluzione di continuità:
- Genova-1849, 700 repubblicani massacrati a cannonate, donne e bambini stuprati,
chiese spogliate, ruberie.
- 1860. A Bronte, Regalbuto, Linguaglossa e in tutta la costa occidentale della
Sicilia vi furono fucilazioni orribili da parte di Nino Bixio, vero assassino di
gente inerme.
- 1860-61. Gaeta fu rasa al suolo per ordine di Cavour, 160 mila bombe e
proiettili caddero sulla città, i morti tra i Borboni furono 850, tra i civili
oltre duemila. Il generale Cialdini, macellaio di corte, fece sparare sulla
fortezza anche durante l'armistizio. Disse che le bombe erano cieche e sorde.
Gaeta fu espropriata del suo demanio, fu castigata per sempre, la sua gente
laboriosa fu condannata a morte dallo Stato sabaudo, chi scampò alle fucilazioni
fu costretto ad emigrare.
- Torino-1853- Cavour diede ordine di sparare sulla folla che protestava nei
pressi della sua villa a Moncalieri. Il popolo fu abbattuto dai micidiali colpi
dell'esercito. La gente protestava per la mancanza di grano e per la fame. I
morti non si contarono, forse furono 80, i feriti centinaia. Cavour era il
proprietario di quasi tutti i mulini del Piemonte, voleva speculare sul prezzo
della farina. Alla sua morte lasciò un'eredità di 14 milioni del tempo (metà del
Pil del Piemonte, c'è chi dice che ne lasciò 40).
- Agosto 1861- a Teramo furono fucilati 526 contadini in una settimana, furono
scannati donne e bambini.
- Furono datti alle fiamme Vena Martello, San Vito, Pagese, San Martino. I morti
furono centinaia.
- Luglio 1861- Ad Auletta gli abitanti fucilati dai mercenari magiari furono 45.
- Montecillone, 60 fucilati.
- Gioia del Colle, 159 fucilati.
- Vieste, centinaia di morti,
- Sant'Eramo in Colle, altrettanti.
- Pietrelcina, 40 fucilati.
- Paduli, 5 fucilati.
- Nola, 232 fucilati.
- Scurcola, la strade della cittadina erano coperte di cadaveri, tutti fucilati o
uccisi. Il colonnello Quintini, da solo ne fucilò 50.
- Casamari. Fucilati altri 50 contadini.
- Montefalcione, 150 fucilati.
- Pontelandolfo, 1000 morti fucilati e arrostiti nell'incendio.
- Il Sud fu messo in stato d'assedio per dieci anni, i morti superarono il
milione.
- In Calabria il colonnello Milon e il generale Sacchi fucilarono i nostri paesani
fino al 1870.
- A Torino nel 1864 le truppe del generale Della Rocca spararono sulla folla
inerme, i morti furono 50.
- Nel 1866 i siciliani si rivoltarono contro i piemontesi, i morti furono
migliaia, Palermo fu bombardata da terra e dal mare.
- 1892. I fasci siciliani, libere associazioni di contadini socialisti e cattolici
furono sgominate dall'esercito del garibaldino Francesco Crispi. I contadini
reclamavano le terre, ricevevano pallottole. I morti furono centinaia.
- 1869, a Bologna, Reggio Emilia, Parma vi furono 21 morti a causa della Tassa sul
macinato voluta da Quintino Sella, in tutta Italia i morti furono 250, i feriti
4000.
- A Milano, nel 1898 il generale Bava Beccaris fece sparare sulla folla affamata
da anni di malgoverno, i morti furono 300. Fu insignito di medaglia d'oro dal re
Buono.
Guerre coloniali
- In Libia i fucilati ed impiccati furono oltre duecentomila, e dove non poterono
i fucili e le corde fasciste arrivarono gli aerei a buttare gas nervini.
- La stessa cosa successe in Etiopia dove il generale Graziani a Debre Libanos fu
il mandante di una strage efferata, i morti furono oltre 30 mila, compreso i
monaci del più grande ed autorevole convento copto.
- 1918, i morti della prima guerra mondiale assommano a 600.000, centinaia di
calabresi fucilati perché ritenuti disertori, in realtà non capivano gli ordini
degli ufficiali piemontesi che parlavano francese.
- 1943-45, i morti italiano assommano a 2,500,000, quelli europei a 50 milioni.
campi di concentramento si scoprono in Germania, ma quelli fascisti non sono da
meno, a Fossoli, a Trieste e soprattutto quelli in Jugoslavi erano frutto della
protervia savoiarda. generali come Roatta, Robotti, Graziani ed altri si
macchiarono di crimini infami. In Jugoslavia i morti furono 2 milioni.
Quella repubblicana? È un'altra storia, storia che ci viene dal terrorismo
risorgimentale. Le brigate rosse e quelle nere sono figlie di quell'epopea di
morte.
Il Sud nel 1861 era ricco e prospero, le sue industrie davano lavoro a 1.800.000
persone, i contadini erano 3.500.000, la disoccupazione non esisteva. A San
Leucio, a Tresagne, a Ponza, a Ventotene, e in molti altri luoghi nacquero le
prime comunità socialiste del mondo. l'emigrazione era parola sconosciuta.
Poi vennero i liberatori savoiardi, ci affamarono, ci impiccarono, misero il Sud
a ferro e fuoco e mentre Franceschiello e sua moglie resistettero da eroi a
Gaeta durante l'assedio, Vittorio Emanuele III, detto il re soldato, l'8
settembre fuggì come un codardo verso il sud conquistato solo 83 anni prima da
suo nonno. Corsi e ricorsi della storia.
Ora i discendenti di quei fetenti stanno per ritornare in Italia, ma solo per
spartirsi il bottino custodito nei forzieri della banca d'Italia (250 mila
miliardi, il tesoro appartiene quasi per intero al Vaticano trattandosi degli ex
voto rubati nelle chiese e nei conventi dalla truppaglia sabauda nel centro-sud).
Antonio Ciano
[ Indietro ]
|