«I Savoia ci hanno rovinato»
Genova e Gaeta chiedono i danni
Altro che rientro in patria di Vittorio Emanuele IV,erede al trono che non c'è
più. I genovesi (ma l'idea l'ha avuta per primo un cittadino di Gaeta, tale Antonio
Ciano) intendono addirittura essere risarciti per aver avuto a che fare con la
monarchia sabauda.
Una petizione al parlamento europeo (primo firmatario Franco Bampi, Movimento
indipendentista ligure) elenca scrupolosamente i torti di casa Savoia nei confronti
della Superba.
Premessa: «La Repubblica di Genova, stato sovrano e indipendente per oltre
settecento anni, venne unita nel 1815 al Regno di Sardegna per decisione illegittima
del Congresso di Vienna». Reclamo tardivo? Assolutamente no: già il 26 dicembre 1814
il «sovrano governo» aveva emanato un proclama di protesta, con la popolazione che
ribolliva di sdegno. Del resto Vittorio Emanuele I, annusata l'aria, si guardò bene
dall'invocare il plebiscito riparatore.
Il 23 marzo 1849,dopo la sconfitta di Novara e l'abdicazione di Carlo Alberto, i
genovesi ribadirono la propria antipatia per la corona piemontese con un'insurrezione
in piena regola. La repressione è ricordata dai libri di storia come il sacco di
Genova: i bersaglieri del generale Alfonso La Marmora massacrarono civili, stuprarono
giovani donne, rubarono, violarono chiese e conventi «per trentasei interminabili
ore». E il Re Galantuomo? Elogiò per iscritto il valoroso generale, definendo i
genovesi «vile e infetta razza di canaglie».
Denuncia Bampi che il parlamento italiano si sta preparando a far rientrare in
patria gli ultimi Savoia, con «diritti e quindi responsabilità civili» alle quali
gli eredi di tanto scempio devono rispondere.
Difficile prevedere cosa stabilità Strasburgo. Ma certo la petizione farà
discutere, e forse uscire allo scoperto i Savoia. Chissà: magari era per questo,
qualche mese fa, che Emanuele Filiberto si era interessato al Genoa. Una forma di
risarcimento?
P.Cr. (Paolo Crecchi)
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