Le pretese dei Savoia
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La Stampa Giovedì 24 ottobre 2002
Lettere

Le pretese dei Savoia

È vero, non c'è limite alla vergogna, «richieste da avanspettacolo che da sole danno l'idea dello spessore di questi ex regnanti»: sono queste alcune affermazioni rilasciate da esponenti del governo e pubblicate sulla Stampa in un articolo a firma di Maria Grazia Bruzzone.

Io modesto cittadino desidero esprimere la mia indignazione nonché un senso di profonda amarezza di fronte a certe notizie che, ammesso e non concesso che siano più o meno veritiere, offendono me stesso e la memoria di mio fratello morto in Russia, chiamato dal governo del tempo a difendere la patria.

A suo tempo, quando ho cercato di avviare delle ricerche per conoscere quale fine avesse fatto questo «servitore della patria», l'ho fatto interamente a mie spese, senza rimborso alcuno dallo Stato italiano che non si è preoccupato di darmi notizie in merito a mio fratello.

I suddetti regnanti cosa hanno fatto per l'Italia per accampare pretese, e che pretese!

Suggerisco in particolare a Sua Maestà Vittorio Emanuele di Savoia di fare qualche rally di meno anche perché «non ha più l'età», e se proprio vuole rientrare e vivere in Italia, lo faccia a sue spese, il popolo italiano è già sufficientemente penalizzato da crisi e finanziarie varie, non ci servono altre sanguisughe.

Giuseppe Bernocco
Carmagnola

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