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Il Lavoro - la Repubblica Mercoledì 12 marzo 1997

«Quella testa di cinghiale deve tornare a casa»

Perché il rostro romano, una faccia di cinghiale in bronzo che compare alla base dello stemma della città di Genova nel cui mare è stato ritrovato nel 1597, non può essere esposto in uno dei musei genovesi, magari nel museo del mare e della navigazione? Se lo è chiesto il capogruppo del Polo Nord, Franco Bampi, che insieme ai consiglieri di An ha presentato un ordine del giorno al consiglio comunale. Il rostro attualmente è esposto all'Armeria Reale di Torino, che lo aveva portato a Genova durante le celebrazioni colombiane del 1992 e poi lo ha riportato nel capoluogo piemontese. L'ordine del giorno chiede alla giunta comunale di adoperarsi per fare in modo che il rostro, «legittimamente appartenente alla città di Genova», possa essere esposto in maniera permanente in uno dei musei cittadini.

 
 

Lo stemma di Genova: in basso a sinistra la testa di cinghiale

Il documento è stato approvato dal consiglio comunale con una larghissima maggioranza che va dalle opposizioni a buona parte dei consiglieri del Pds (compreso il capogruppo, Luca Borzani). I voti contrari sono stati sei. Uno è del sindaco Adriano Sansa.

«Non avendo capito il motivo per il quale il sindaco della città si oppone al fatto che un reperto, facente parte dello stemma cittadino, torni a Genova, gli ho chiesto una spiegazione - racconta Franco Bampi - la risposta è stata che il suo no è dovuto a un cavillo giuridico, probabilmente troppo complicato per essere spiegato».

Il capogruppo del Polo Nord, ovviamente, non se ne è stato: «Ritengo incomprensibile un simile atteggiamento. Il documento da votare era un atto politico. Non si tratta di fare la guerra a Torino, ma semmai di cercare un accordo con quella città. Il rostro potrebbe benissimo restare di proprietà dell'Armeria Reale del capoluogo piemontese, ma essere esposto a Genova. Per noi l'importante è che i genovesi, e i turisti, possano vederlo».

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