Avezzana Giuseppe, da Chieri (1797-1879). - Iniziò la carriera delle
armi partecipando alla campagna napoleonica nel 1813; prese parte successivamente
ai moti del 1821, per cui fu condannato a morte in contumacia. Scelse come terra
d'esilio la Spagna dove combatté tra i costituzionali contro il corpo di spedizione
della Santa Alleanza comandato dal duca d'Angoulême, sotto le insegne del quale
militava Carlo Alberto di Savoia. Caduto prigioniero, fu deportato a Nuova Orléans,
dove partecipò alla guerra d'indipendenza del Messico raggiungendo il grado di
generale. Rientrato in Italia all'annuncio della guerra austro-sarda per
parteciparvi, vi arrivò alla fine della prima campagna militare. Il 26 febbraio
1849 fu nominato comandante generale della Guardia nazionale di Genova, e dei
moti scoppiati un mese dopo fu l'effettivo ispiratore e capo non soltanto militare.
Condannato a morte in contumacia, per la seconda volta, raggiunse Roma dove gli
fu dato l'incarico di ministro della guerra; caduta la Repubblica Romana riprese
la via dell'esilio. Rimase a New York sino al 1860 allorquando Garibaldi lo
chiamò a sè; arrivò per partecipare alla battaglia del Volturno ed all'assedio
di Capua ottenendo la promozione a maggior generale. Successivamente fu ancora
con Garibaldi nella campagna del 1866 e l'anno successivo alla battaglia di
Mentana.
Tratto da Genova nel 1848 - 49, a cura del Comune di Genova, Torino, 1950, pag.322-323