Pellegrini Didaco, da Novi Ligure (1809-1870). - Fecondo oratore, aveva iniziato giovanissimo un'intensa vita politica e letteraria militando nelle schiere dei più accesi democratici. Nel triennio 1846-49 fu sempre sulla breccia; pur essendo talvolta assai discusso per la sua irruenza, fu uno dei capi che ebbero maggiore influenza sullo svolgersi di quegli eventi. Fierissimo repubblicano, pur essendone soltanto segretario era di fatto il capo del Circolo Italiano. Fu, naturalmente, escluso dall'amnistia del re di Sardegna e condannato a morte in contumacia; rifugiatosi a Costantinopoli vi professò l'avvocatura ed ivi morì, non avendo voluto usufruire dell'indulto nel 1856 concesso a tutti i condannati che si erano compromessi in questi eventi.

Tratto da Genova nel 1848 - 49, a cura del Comune di Genova, Torino, 1950, pag.330



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