«Via la statua del re»
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la Padania Giovedì 8 gennaio 1998

«Via la statua del re»

Alla gente non piace il monumento a Vittorio Emanuele

GENOVA
MARCO ROTA E ROBERTA LANFRANCHI

Genovesi «vile e infetta razza di canaglie»? Il pesante insulto pronunciato dal re Vittorio Emanuele II in occasione dei tumulti indipendentisti che videro la Superba protagonista nel 1849 non va giù a molti neppure oggi, a Genova. E neanche va giù che allo stesso re sia da sempre dedicato un monumento equestre nella centralissima piazza Corvetto: «Quella statua è una vergogna - dichiara senza mezzi termini Vincenzo Matteucci, segretario dell'Associazione Repubblica di Genova (Arge) - al suo posto bisognerebbe collocare una stele per commemorare i civili genovesi caduti per mano di quel re, ed è per questo che ci batteremo». E la battaglia dell'Arge, che conta 900 iscritti in continua crescita, viene accolta con sempre maggior simpatia nel capoluogo ligure. Lo scorso anno, anche in considerazione dell'annunciato ritorno dei Savoia in Italia, un gruppo di cittadini appartenenti ad associazioni del Genovesato aveva manifestato a lungo di fronte al monumento equestre a Vittorio Emanuele II chiedendone la rimozione.

D'altronde, l'incongruenza di una statua a un sovrano che annegò nel sangue la spinta indipendentista genovese è stata prontamente segnalata anche dal gruppo regionale del Carroccio, che ha presentato nei giorni scorsi una mozione sull'argomento e annuncia molteplici, clamorose iniziative per onorare i veri martiri della repressione sabauda del '49. «Purtroppo non rientra nelle competenze della giunta regionale rimuovere la statua del re ed edificare al suo posto un monumento alle vittime, come la Lega Nord auspica - ricorda il consigliere Francesco Bruzzone - La Regione può promuovere, però, celebrazioni e manifestazioni che ricordino degnamente l'insurrezione di Genova, il coraggio dei civili caduti e la spinta indipendentista brutalmente repressa. Quella statua è lì solo per ricordare la brutalità e la violenza con cui venne realizzata l'unità nazionale».

Oltre a pungolare la giunta regionale a celebrare l'anniversario dell'insurrezione, nel prossimo aprile, la Lega Nord annuncia anche numerose iniziative per ricordare gli episodi più gloriosi, e meno conosciuti, della storia di Genova in relazione all'unità nazionale. «Cercheremo di sensibilizzare la gente - spiega infatti ancora Bruzzone - sull'estraneità del popolo ligure nei confronti dello stato italiano, uno stato edificato col ferro e col fuoco».

Dal canto loro, i rappresentanti dell'Arge promettono un'invasione pacifica del consiglio regionale quando verrà discussa la mozione leghista. «L'alleanza con la Lega è per noi logica e immediata - commenta Matteucci - Lotteremo insieme per eliminare una statua che per Genova è simbolo di violenza e prevaricazione». Alla fine gli unici delusi potrebbero essere i piccioni, che affollano numerosi il monumento equestre al re sabaudo.

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