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Il Secolo XIX Sabato 19 agosto 2000

lo STEMMA

Pericu e la giunta hanno deciso
i grifoni rialzeranno la coda

L'antico stemma del Comune nel quale i due grifoni presentano le code ritte

In alto i cuori, e pure la coda. L'annuncio dato nel dicembre scorso dal sindaco Giuseppe Pericu in occasione della tradizionale cerimonia del Confeugo («Cambierà lo stemma di Genova: i due grifoni avranno di nuovo la coda alta e orgogliosa») adesso è un atto amministrativo. La giunta ha infatti autorizzato l'Unità operativa comunicazione, che fa capo all'assessore Anna Castellano, a provvedere a tutti gli adempimenti necessari. L'ufficio Araldica della Presidenza del Consiglio sarà tempestivamente informato dell'avvenuta modifica.

Il simbolo della città è dunque destinato a cambiare dopo più di un secolo e varie istanze e proposte: di un ritorno al passato si fece promotore dieci anni fa l'allora vicepresidente della Regione, Ernesto Bruno Valenziano, nei confronti del sindaco Cesare Campart, ma il caso era già stato sollevato dal primo cittadino Fulvio Cerofolini sul finire degli anni Settanta. Ora sembra davvero la volta buona. Le code dei grifoni rivolte verso l'alto potranno sembrare poca cosa, però Genova sarà protagonista, nel prossimo futuro, di due importanti appuntamenti: ospiterà il vertice G8 dal 20 al 22 luglio 2001 e sarà città europea della cultura tre anni dopo. Due occasioni per imporsi all'attenzione del mondo intero e nelle quali sarà opportuno presentarsi con il vestito buono. Meglio due grifoni rampanti, insomma, a testimoniare il ritrovato orgoglio, che in atteggiamento dimesso.

La giunta municipale ha discusso a più riprese l'argomento negli ultimi mesi sulla scorta di una ricerca storica attraverso la quale sono stati ricostruiti i mutamenti del marchio cittadino, legati alle vicissitudini politiche di Genova. All'inizio si era pensato di modificare anche le teste dei grifoni, volgendole verso l'esterno, poi ha prevalso un'impostazione meno radicale: solo le code saranno sottoposte all'intervento di restyling, introducendo una correzione verso l'alto.

L'attuale stemma del Comune è in uso dal 1897, quando il re Umberto I consentì di modificare il simbolo della città, a ricordo della dignità passata, con le punte della coda dei grifoni rivolte all'esterno. Due secoli prima, dopo la rivoluzione giacobina, le antiche insegne della repubblica aristocratica erano state distrutte e i grifoni (presenti nello stemma, con le code rivolte verso l'alto, per quasi tutti il XVIII secolo) perfino cancellati. Quando tornarono, dopo il Congresso di Vienna e l'annessione al Regno di Sardegna, le due figure erano rappresentate con la coda fra le gambe: così volle nel 1816 il re Vittorio Emanuele, in segno di sottomissione e di perduta indipendenza della città.

I costi necessari per la prima attuazione del restyling (supporti grafici, tipografici e digitali) sono stati calcolati in 30 milioni. Per motivi di «economicità e rapidità di esecuzione», la giunta ha pensato di rivolgersi all'agenzia di pubblicità New Trend, che ha già collaborato con il Comune «con buon esito ampiamente provato», in particolare per aver realizzato le linee guida per l'utilizzo del marchio cittadino. Il segretario generale Francesco Piterà ha «vistato» la decisione della giunta, ma con un'avvertanza: «Sempre che si svolga una gara informale per lo studio grafico, essendo infondato l'assunto che la società New Trend avrebbe un diritto di esclusiva e sembrando elevato il presunto corrispettivo».

Andrea Plebe

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