Il patto del Confeugo
tra il popolo e il Doge
La cerimonia del Confeugo ha origini medievali. Dettami precisi
sull'andamento solenne, vennero decretati nel 1530, quando doge era
Andrea Doria (in realtà Andrea Doria non è mai stato doge,
ndr). Ogni 23 dicembre, nella sala grande di palazzo
Ducale erano invitati proprio il massimo tra i potenti, i rappresentanti
del governo e ventotto cittadini, uno per ogni "Albergo". Ai rappresentanti
del governo venivano offerti otto bacili di confetture e quattro di
arance e ampolle piene di vino. Dodici ceri di cera bianca dovevano essere
accesi durante la cerimonia. |
Il Congresso di Vienna
sancì la grande offesa
Assieme a San Giorgio e a Giano, è uno dei più importanti simboli
di Genova. Il grifo, mitica creatura dalle sembianze animali, vive
nello stemma dell'antica Repubblica tra alterne vicende. Oggi, si può
ancora vedere, ben rappresentato, nella sala del consiglio comunale,
a palazzo Tursi, o più semplicemente, in ogni documento emesso dal
Comune.
Nel 1814, lo stemma portava due tratti diversi: i due grifoni con
la testa in fuori e la coda alzata. Nel 1816, a un anno dal Congresso
di Vienna, ecco la decisione di Vittorio Emanuele I: l'atteggiamento
del grifo va corretto ponendo la testa all'indietro e la coda tra le
gambe. Il significato è di inequivocabile sottommissione. |