«Su Nizza» di Giuseppe Garibaldi
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SU NIZZA

Caprera, 4 luglio 1878

Giuseppe Garibaldi Io sono Nizzardo! Quindi non Italiano né Francese. Non sono Italiano poiché il più grande dei grandi uomini italiani del secolo decimonono di cui il grande titolo di gloria è quello di aver barattato due provincie per una ha decretato Nizza francese e quel decreto fu sancito, consacrato da un voto del parlamento sardo con una maggioranza di 229 rappresentanti della nazione. Non sono francese giacché non riconosco valido né legale il plebiscito promosso da alcuni sgherri di Bandiguet, l'imperatore menzogna che ottenne la maggioranza a Nizza come la ottenne in Francia con 7 milioni di voti a lui ottenuti dai preti tra le ignoranti popolazioni delle campagne.

Sono quindi Nizzardo e quando la giustizia nel mondo non sia più una vana parola l'indipendenza del mio paese nativo sarà riconosciuta ed invalidata la vendita di Nizza fatta da Casa Savoia a cui Nizza si aggregò ma non si vendette. Essa si aggregò alla Savoia per non cadere sotto l'esosa dominazione dei re di Francia che per sottometterla avevano contrattato l'alleanza coi Turchi guidati dal pirata Barbarossa e per virtù dei suoi cittadini guidati dall'eroica Segurana debellata l'oscena alleanza.

Giuseppe Garibaldi

Tratto dal Quaderno «I vespri nizzardi» del Centro di studi Nizzardi e Tendaschi Il Pensiero di Nizza, pag. 7.

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