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Manifesto del Governo Provvisorio
della Serenissima Repubblica di Genova
Gli avvenimenti, de' quali siamo stati testimonii, e l'insperato
successo che oggi li compie, impongono al Governo il dovere di
affrettarsi a far manifesti i sensi suoi non meno, che dell'intera
Nazione Genovese.
Scampati per evidente protezione Divina da gravissimi pericoli,
e restituiti, mercé la magnanimità del Governo Britannico, al nostro
nome, alla Patria, a noi stessi, un solo unanime sentimento abbiamo
tutti in cuore, quello della più giusta insieme e più viva riconoscenza.
Grazie sieno adunque al Governo generoso, che preferisce con nuovo
modo di trionfo alla gloria delle conquiste quella più solida della
felicità dei Popoli: e grazie al Capo illustre, che degnamente lo
rappresenta fra noi, e a cui si deve tanta parte di così gran benefizio.
Popolo essenzialmente industrioso e commerciante, fummo noi sempre legati
da naturali vincoli di amicizia coll'inclita Nazione Inglese; e se poi
anzi non ci era permesso di palesarli, è ora ben dolce il poterli
proclamare altamente.
Ma per assicurarci il potente appoggio di S. M. Britannica, per
meritarsi la benevolenza delle alte Potenze alleate, che annunziano
all'Europa il nobile disegno di ricomporre, qual era, l'antico suo
edifizio sociale, sono ora più che mai necessarie, la tranquillità,
l'unione, il concorde volere de' cittadini. Chi mai potrebbe essere
così dimentico de' proprii doveri e de' proprii interessi, così
nemico a se stesso ed a suoi, che volesse, con inopportuna diffidenza,
compromettere quanto v'ha di più prezioso, la sperata indipendenza
della Repubblica? Chi mai potrebbe, dopo sì tristo esperimento della
dominazione straniera, non desiderare di vivere e morire in seno di
una libera Patria? Governati da Leggi, che per quasi tre secoli
resero felici i Padri nostri, modificate soltanto a pubblico vantaggio
e a generale soddisfazione, noi siamo, quali le Potenze tutte d'Europa
ci hanno in ogni tempo conosciuti, e quali lo richiede il voto della
Nazione.
A compiere questo voto saranno costantemente diretti i pensieri del
Governo, cui è affidato l'onorevole incarico di reggere, in questi primi
e più gravi momenti, la Repubblica. Il secondarlo con illimitata fiducia,
nelle sue rette intenzioni, a voi si appartiene. Abitanti di Genova,
che nella ristorazione della Patria avete il prezzo sicuro di un miglior
avvenire; e a voi del pari Abitanti tutti del restante Territorio, che
ricongiunti all'antica famiglia, chiamati a parte delle cure pubbliche,
scorgete pur una volta riuniti e confusi i vostri particolari interessi
in un solo interesse comune. Potremmo così sperare che a giorni di
servitù e di travaglio succedano ormai, se la Provvidenza lo conceda,
giorni di risorgimento e di prosperità.
Palazzo del Governo, 28 Aprile 1814.
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Il Presidente
GIROLAMO SERRA. |
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