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La Padania Domenica 18 e Lunedì 19 febbraio 2007

Resta illegittimo l'atto con cui il Congresso di Vienna decise l'annessione al Regno di Sardegna

Il diritto d'indipendenza mai cancellato

Il ciclone napoleonico travolse l’Europa e non risparmiò nemmeno la plurisecolare Repubblica di Genova. Dopo l’abdicazione di Napoleone, il 18 aprile 1814 il generale inglese Lord William Bentinck, entrò con le sue truppe in Genova e ben presto conobbe quale fosse la volontà dei Genovesi: ritornare al loro antico governo. Per questo il 26 aprile 1814 emanò, avendone i poteri, il famoso Proclama che restituiva a Genova e alla Liguria lo status di stato sovrano.


MINISTRO - Robert S. Castlereagh

Contestualmente fu nominato il Governo provvisorio la cui presidenza venne assegnata al marchese Gerolamo Serra. Nello stesso giorno Lord Bentinck inviò il Proclama al Ministro degli esteri britannico, Lord Robert Stewart Castlereagh. Nella lettera di accompagnamento scrisse: Tutti i Genovesi richiedono la restaurazione della loro antica Repubblica, e non v’ha cosa che maggiormente li spaventi quanto l’idea di esser uniti al Piemonte, paese contro al quale, in ogni tempo, hanno provata una straordinaria avversione. Ma i destini della Liguria sarebbero stati decisi dal Congresso di Vienna. Il Congresso fu preceduto da trattative che si tennero a Parigi dove ai primi di maggio giunse il marchese Agostino Pareto per trattare con Lord Castlereagh.

L’argomento principale che Pareto adottò per difendere la plurisecolare indipendenza della Liguria fu quello economico: [La Liguria] posta in un territorio stretto e sterile, non ha che un solo mezzo d’esistenza, il commercio d’economia; e nella concorrenza dei porti vicini, il commercio non potrebbe aver luogo che secondo un sistema e regolamenti finanziarii, il meno onerosi possibili, tali quali esistevano altre volte. L’antico Governo Genovese era per sua natura, il più economo e il meno costoso di tutti i Governi d'Europa; l’imposta vi era leggerissima, i diritti sopra il commercio pressoché insignificanti.


MARCHESE - Agostino Pareto

Ma l’appuntamento cruciale era a Vienna, raggiunta ai primi di settembre dal ministro plenipotenziario e inviato straordinario di Genova, marchese Antonio Brignole Sale. La difesa fu strenua e accorata. Da Genova il Governo Provvisorio istruiva il Ministro a reclamare l’indipendenza e l’integrità del Genovesato e a stare bene attento che in nessun atto ufficiale potesse comparire una benché minima espressione di accettazione della perdita dell’indipendenza. Il Congresso di Vienna riconobbe i poteri del Brignole Sale. Gerolamo Serra se ne rallegrò e affermò che riconosciuto così in legal forma il Governo vostro committente, non si tratta più di ricusare di riconoscerlo, bisogna adesso distruggerlo.

Solo un illegittimo atto d’imperio avrebbe ora potuto sopprimere la ristabilita Repubblica genovese. Purtroppo, così fu. E la violenta annessione al Regno di Sardegna comportò anche l’annullamento di tutti gli ingenti debiti che le Grandi Potenze (cioè quelle che decisero l’annessione) avevano contratto col potente Banco di San Giorgio. Il Presidente Serra, giudicando inutile ogni osservazione e qualunque lamento, pubblicò, il 26 dicembre 1814, una protesta che così iniziava: Informati che il Congresso di Vienna ha disposto della nostra patria riunendola agli Stati di S. M. il Re di Sardegna, risoluti dall'una parte a non ledere i diritti imprescrittibili, dall'altra a non usar mezzi inutili e funesti, Noi deponiamo un'autorità che la confidenza della Nazione e l’acquiescenza delle principali potenze avevano comprovata.

In conclusione il legittimo Governo della Liguria, che partecipava sovrano al Congresso di Vienna, fu risolutamente contrario all’annessione che, proprio per questo motivo, avvenne manu militari. L’annessione fu quindi illegittima e mai venne legittimata da un plebiscito popolare, che non fu fatto votare perché il popolo ligure avrebbe certamente votato no.

Da questo gravissimo episodio storico (immaginarsi cosa succederebbe oggi per una decisione simile, nda) segue che l’annessione della Liguria al Regno Sardo prima e all’Italia poi è illegittima: ecco perché il popolo ligure conserva il diritto internazionale di ritornare indipendente, come lo fu per oltre sette secoli.

Franco Bampi
Docente dell'Università
di Genova

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