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[ Ndr - il grassetto colorato è mio ]

Prime risoluzioni del Governo Provvisorio della Serenissima Repubblica di Genova

Alli 27 di Aprile (1814, ndr) il Presidente (Girolamo Serra, ndr) convocò il nuovo Governo nel pubblico palagio (Palazzo Ducale, ndr), in una delle stanze assegnate agli antichi Dogi; il discorso d'ingresso fu breve, molte le risoluzioni.

Si rendessero all' Altissimo grazie della ripristinata Repubblica, e s'implorassero i lumi necessari a reggerla e governarla sapientemente; il che fu eseguito la seguente domenica nella chiesa metropolitana pontificando con visibile ardore il Cardinale Arcivescovo Spina, e intonando esso stesso dopo il Divin Sacrificio le care parole da lunghi anni intermesse: Orate pro Republica nostra!

Il Governo fosse distinto a norma delle antiche leggi in due Corpi o Collegj, il primo de' Governatori ossia il Senato, e il secondo de' Procuratori ossia la Camera, per discutere uniti le materie politiche, separati le cose spettanti a' ricorsi de' privati il primo, e l'amministrazione delle rendite pubbliche il secondo. Perciò le leggi e i decreti del Governo avessero l'antica intitolazione nella vacanza della dignità Ducale, Governatori e Procuratori della Serenissima Repubblica di Genova. Il Presidente gli autenticasse sottoscrivendoli.

Sulla gran torre reale, sulle porte della città, sui baloardi delle fortezze, su i militari vessilli e i legni marittimi si rinnovassero l'arme di Genova, cioè croce rossa in campo bianco.

Tratto da Girolamo Serra, Memorie per la storia di Genova dagli ultimi anni del secolo XVIII alla fine dell'anno 1814, a cura di Pietro Nurra, in «Atti della Società Ligure di Storia Patria», LVIII (1930), pp. 138-139.

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