I dieci valori della Civiltà Ligure
(Leggi la versione
genovese a cura di Alessandro
Guasoni)
- Centralità ed importanza del LAVORO (il "darsi da
fare" ligure) in un mondo che, in quel tempo, vedeva invece prevalere le consuetudini
feudali dei signorotti (re, imperatori, feudatari, ecc..) che vivevano sfruttando il lavoro
degli altri, come vere e proprie rendite parassitarie sulla Gleba;
- Vera SOLIDARIETÀ e TUTELA delle persone più deboli, che
allora si svolgeva sotto il nome di beneficenza, che vide nella Repubblica di Genova la
nascita dell'Albergo dei Poveri, dell'Ospedale Pammatone, ecc. e di una vera e propria
legislazione sociale per tutelare i lavoratori nei
confronti dei datori di lavoro, anche attraverso un Magistrato, anticipando così di secoli
le attuali normative del Lavoro;
- LOTTA a qualsiasi forma di razzismo o di ghettizzazione,
fino al punto di aver saputo accogliere dei profughi albanesi, i Durazzo, che liberati
dalla schiavitù e diventati uomini liberi, ma rispettosi delle leggi e consuetudini della
Repubblica, seppero meritarsi la stima e la fiducia della popolazione a tal punto che
dettero ben otto Dogi alla Repubblica (nota: i Dogi sono nove se si considera anche quello
del periodo napoleonico) e divennero una delle famiglie più stimate della Comunità;
- SEPARAZIONE assoluta fra Chiesa e Potere Civile, al punto
tale che i prelati non potevano assurgere a cariche pubbliche;
- TOLLERANZA religiosa ed ostracismo a qualsiasi fondamentalismo,
quando in tutta l'Europa imperversava la durissima e crudele Inquisizione;
- Forma istituzionale REPUBBLICANA, per quei tempi già
democratica (il Consiglio Maggiore della Repubblica era composto
da 400 membri; le deliberazioni richiedevano una maggioranza qualificata, i 2/3, spesso i
4/5), quando in tutto il mondo di allora dominavano le monarchie feudali, ereditarie,
dispotiche ed autoritarie;
- ORDINAMENTO INTERNO Ligure già federalista, leggero e poco
burocratico consono a un popolo che rifiutava la guerra come strumento di conquista
e di dominazione dei popoli: le Comunità liguri avevano propri "Statuti" ed erano
legate alla Repubblica di Genova da veri e propri "patti federali", al punto che
la Repubblica di Noli si autogovernava così come faceva la Magnifica Comunità degli Otto
Luoghi (Camporosso, Vallebona, Vallecrosia, San Biagio, Sasso, Soldano, Borghetto e
Bordighera);
- TUTELA ambientale, paesaggistica e urbanistica, si pensi
al buon uso del territorio fatto con le famose "fasce" liguri e ai bellissimi centri
storici delle nostre comunità avuti in eredità dai nostri avi;
- CONTROLLO "a posteriori", sempre e comunque, dell'operato
della classe dirigente, con l'Istituto dei Supremi Sindicatori, esatto contrario di
quanto avviene oggi essendo il controllo a priori o durante l'esercizio del Governo e
realizzato attraverso una pesantissima burocrazia, capace di paralizzare o quanto meno
rallentare notevolmente l'efficacia dei legittimi poteri decisionali di chi governa,
eletto dal consenso popolare;
- ORGANIZZAZIONE POLITICA basata sul RIFIUTO della tirannia e
della guerra di conquista dei territori e dei popoli, spesso pagando i signorotti
e tiranni locali per riscattare le popolazioni che desideravano entrare a far parte della
Repubblica di Genova e, nello stesso tempo, rispettando le sovranità dei Feudi Imperiali.
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