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Il Secolo XIX
L'intervento

Martedì 24 aprile 2001


Nella nostra storia c'è il nostro futuro

VINCENZO MATTEUCCI*

L'attuale momento storico, politico ed economico di Genova e della Liguria, offre nuovamente la possibilità, ad una Liguria ritornata indipendente, di essere "protagonista degli affari del mondo". La Liguria fu favorita (soprattutto Genova) nel suo sviluppo, quando il "passaggio" della corona imperiale dei Carolingi alla feudalità tedesca, comportò l'ingresso del mondo germanico nella storia, con tutto il peso politico ed economico dell'Europa centrale e la creazione dell'asse commerciale tra quest'ultima e le Riviere Liguri. A Genova toccò il compito di ricostituire la Liguria secondo la direttrice orizzontale, imposta dalla rinnovata libertà di respiro sul Mediterraneo.

Tutta protesa sul mare, Genova impostò e condusse avanti, con tenace pazienza, il tema dell'unificazione regionale per avere il massimo slancio e potenzialità sulla vasta distesa del mare che le si apriva davanti, avendo saldato i conti con l'ondata saracena. Limitò l'espansione alle spalle, dosando opportunamente le sue forze, per una perfetta equivalenza tra sforzo compiuto e contropartita ottenuta. Tra la fine del XIII secolo ed i primi decenni del secolo XVI, Genova riuscirà ad includere definitivamente, entro i propri confini statali, la massima parte dell'odierna Regione.

Nasce la Liguria, con una sostanziale omogeneità di linguaggio, di usanze, di attitudini, di credenze religiose, di intenti ideali. Nasce una vera e propria Civiltà Ligure che ha saputo illuminare di se non solo le vicende della penisola italiana, ma anche l'intero continente europeo. Solamente la violenza degli eserciti di Napoleone nel 1797 e poi dei Savoia su mandato del Congresso di Vienna, nel 1814-15, hanno interrotto quella che avrebbe potuto essere una delle più interessanti esperienze costituzionali europee che, nella vicina Svizzera, hanno saputo trovare la loro forma più moderna ed avanzata.

Il destino della Liguria si è invece dovuto "legare" all'esperienza centralista, giacobina e statalista dell'Italia savoiarda.

L'attuale crollo delle ideologie "imperialiste", l'irrompere del mercato globale dell'informatica e quindi del capitalismo, soprattutto commerciale, e dei traffici marittimi e la posizione nuovamente strategica di tutto il sistema portuale ligure rispetto al grande traffico mondiale che arriverà nel Mediterraneo, "restituiscono" a Genova ed alla Liguria una grande opportunità storica, economica e politica.

Questa può essere "giocata bene" se la Liguria si riprende tutte le responsabilità legate ai poteri decisionali che solamente una completa indipendenza può dare, senza più la "deriva" romana o di altrove.

* Presidente
Movimento indipendentista ligure

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