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Il Secolo XIX

Martedì 5 febbraio 2002


GLI INDIPENDENTISTI LIGURI

«Chiedano perdono a Genova»

Genova. I Savoia chiudono i conti con l'Italia, ma in pochi sanno che ne hanno uno in sospeso con Genova. Comincia così il volantino distribuito ieri dal Movimento indipendentista ligure. «I Savoia - spiega il presidente Vincenzo Matteucci - non hanno mai chiesto perdono per le violenze che il nostro capoluogo ha dovuto subìre nel 1849 da parte del re Vittorio Emanuele II che ha anche insultato e ingiuriato i genovesi definendoli vile ed infetta razza di canaglie». Centocinquanta anni fa i genovesi furono massacrati dai bersaglieri di Savoia perché la Superba non intendeva accettare "supinamente" l'annessione al regno d'Italia. Le compagnie comandate da Alfonso La Marmora si dimostrarono particolarmente feroci quando Vittorio Emanuele II ordinò di reprimere nel sangue la ribellione degli insorti.