E’ nella bufera l’accordo con la Regione per un
tracciato in Valpolcevera. Oggi un’assemblea pubblica
Autostrada, i Ds a Pericu e Repetto
«Un passo indietro sulla bretella»
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La Eko-System si candida a preparare in
cinque mesi un progetto per un tracciato nella “gronda alta”,
e si dice disponibile anche ad entrare in campo con un project
financing. I giochi sono veramente riaperti? Di sicuro il
nodo di Genova è diventato un rovente caso politico a
sinistra
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Ci sono voluti i tempi dei partiti, poi la crisi sul
nodo autostradale genovese è scoppiata improvvisa. E l’accordo di giovedì
scorso tra Biasotti, Pericu e Repetto ora è messo in discussione dal
centrosinistra. Ds, Margherita, Verdi e Rifondazione chiedono al sindaco
e al presidente della Provincia un passo indietro; di ripensare al patto
stretto con la Regione che dovrebbe portare proprio domani a chiedere
all’Anas un progetto preliminare completo per raddoppiare l’autostrada
tra Voltri e Genova Ovest con una gronda (una bretella) più a nord di
5-12 chilometri e che si ricongiunga ai rami esistenti tra il ponte
Morandi sul Polcevera (allargandolo di una carreggiata o raddoppiandolo)
e gli svincoli di Bolzaneto. L’Ulivo e il Prc non ci stanno e tornano
a chiedere la gronda alta, più sopra. In Alta Valle Scrivia, fuori
dall’abitato e soprattutto lontano dalla Valpolcevera. Una gronda come
quella che adesso si candidano a costruire i 2.400 ingegneri rappresentati
in Italia da Eko-System: sono i maghi dei tunnel e dei viadotti scandinavi
e si dicono pronti a preparare in cinque mesi un progetto definitivo.
Non solo: sono disponibili a costruirlo per conto di un gestore individuato
da Anas oppure a gestirlo loro nel più classico dei project-financing.
Verdi e Rifondazione non avevano mai sorriso ai progetti di nuove
ingombranti infrastrutture. Se nelle settimane scorse si erano rassegnati
alla protesta di bandiera vista la determinazione delle giunte da loro
stessi popolate su autostrade e Terzo Valico, oggi tornano sulle barricate
vista la nuova posizione dei diessini. E sotto la Quercia è nata la
rivolta. Con un’alleanza trasversale tra correnti che ha riunito
maggioranza e minoranza interna, parlamentari, consiglieri comunali e
regionali, alti quadri del partito si sono riuniti e invocano il ritorno
alla gronda alta. La rivolta non è stata immediata: giovedì scorso la
sconfitta della posizione portata al vertice in Regione da Marta Vincenzi
non era apparsa così forte. Pericu non ha gradito la sortita e ieri
pomeriggio ha subito incontrato proprio Vincenzi, suo assessore alle
Infrastrutture: non è stata una seduta serena. Stesso tono nel faccia
a faccia con i segretari provinciali Mario Tullo e regionale Mario
Margini. Ma la piaga - e gli ostacoli sul cammino del sindaco e di
Repetto - si allarga. Stasera al dibattito pubblico di Rivarolo (ore 21,
sede cdc Valpolcevera) a «difesa della vallata» si schiereranno non solo
i diessini Crivello (presidente del parlamentino), Ronzitti (vicepresidente
Consiglio regionale) e Ivano Moscamora (consigliere provinciale), ma
anche il portavoce della Margherita in Regione Massimiliano Costa e il
rifondatore in Provincia Aurelio Macciò. Dice Costa: «Non possiamo
devastare ancora la Valpolcevera. La mediazione fatta con Biasotti ci
sembra senza capo né coda e non abbiamo ancora alcun riscontro tecnico
che ci spieghi il perché di questa soluzione». Il segretario provinciale
di Rifondazione Bruno Pastorino: «Nessuna delle tre ipotesi (alta, media,
bassa) ci rendeva particolarmente felici. Oggi, viste le rassicurazioni
su strada a mare di ponente, nodo di San Benigno e rinnovo dell’A7, ci
domandiamo se sia poi così assoluta la necessità di fare una nuova
gronda». I Verdi: «Da noi non è mai arrivato un si — spiega il capogruppo
a Tursi Cristina Morelli — sulle tre ipotesi. E il no sulla gronda bassa
invece è sempre stato forte e chiaro. Chiediamo a Pericu e a Repetto un
bel passo indietro». Dalla Regione fanno sapere che non si fermeranno.
«Siamo finalmente compatti — replica Ronzitti — e d’altra parte sarebbe
devastante se il centrosinistra anteponesse le esigenze dello sviluppo a
quelle dell’ambiente. Torniamo sulla gronda alta, come aveva lavorato
la giunta regionale precedente. È vero, dovevamo fare questo passaggio
prima di quel “mitico” tavolo in Regione. Pericu e Repetto riprendano
questo ragionamento unitario dell’Ulivo».
Giovanni Mari
LA PROPOSTA
I progettisti scandinavi
specializzati in tunnel
Fernando De Simone sarà a Genova la settimana prossima,
incontrerà l’assessore comunale alle Infrastrutture Marta Vincenzi. Di
professione architetto, rappresenta in Italia con la sua Eko-System un
consorzio di grandi costruttori scandinavi noti per aver costruito in
Norvegia il ponte più lungo (24 km) e il tunnel più profondo (250 metri
sotto il livello del mare) del mondo. Oggi si candida per la gronda alta
per raddoppiare il tratto autostradale Voltri-Genova Ovest. «Abbiamo
2.400 progettisti e diecimila dipendenti operativi — dice — siamo quindi
assolutamente in grado di fornire un progetto completo in cinque mesi
sia su commessa della società Autostrade, sia su incarico di Anas, sia
in project financing per una futura nostra gestione». In città sono già
stati all’opera, ma senza fortuna: avevano partecipato al bando per la
progettazione del tunnel sotto il porto antico, ma non se lo aggiudicarono.
A Genova li porteranno quelli del Mil, Movimento indipendentista ligure:
«Questo per dimostrare — dicono i leader Vincenzo Matteucci e Franco
Bampi — che la difesa della Valpolcevera è senza bandiera: faremo le
barricate, come ai tempi dell’Alta Velocità. Non ci raccontino che
nessuno fa i progetti: ecco questi professionisti capaci e motivati in
grado di realizzare la gronda».
Il ponte sul Polcevera sarà raddoppiato? (foto Razzore)
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