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Corriere Mercantile
Giovedì 23 gennaio 2003
IL MIL RISPONDE A PLINIO
Querelle infinita sul dialetto ligure
Franco Bampi vice presidente di "A Compagna"ed esponente del Movimento Indipendista ligure, difende il dialetto genovese |
Franco Bampi bacchetta Gianni Plinio: «Non basta lamentarsi occorrono cose concrete» |
E ti pareva? il dialetto alla pari del pesto infiamma gli animi e i cuori. Vi ricordate l'estate scorsa, quando il Governatore Sandro Biasotti riuscì a superare la resa dei conti con la minoranza regionale dopo il "rimpastino" della sua Giunta lanciandosi a concionare sulla contraddizione di un pesto doc che non veniva prodotto con basilico ligure? E la stampa locale dietro a rotta di collo. E i lettori a seguire puntata dopo puntata la diatriba per comprendere come sarebbe andato a finire il tormentone e gli esponenti dei partiti, maggioranza o minoranza non importa, a reclamare, giorno dopo giorno, il loro legittimo spazio sui giornali, magari raccontando il profumo del pesto di casa fatto dalla nonna o blaterando sull'uso legittimo o meno del pecorino.
Insomma... col dialetto potrebbe succedere la stessa cosa, un turbinare di repliche e idee, per carità tutte legittime e tutte in linea con la tradizione e con la cultura della tradizione. E probabilmente ci ritroveremo a ricercare il parere di qualche esperto per sapere se lo spot televisivo della Rai per ricordare di pagare il canone, che attinge al nostro dialetto, stravolgendolo, sia o meno lesivo della nostra dignità di liguri.
Gianni Plinio e l'associazione culturale "A Compagna", autorevolissimo e storico presidio della lingua genovese, si sono sentiti offesi e hanno scritto una lettera al presidente della Rai Baldassarre offrendo volentieri consulenze gratuite al fine di evitate che il nostro dialetto diventi ignobile caricatura.
E a questo punto si inserisce Franco Bampi che a dire la verità è anche vice-presidente di "A Compagna", ma in questo caso parla come esponente del Mil, il Movimento Indipendentista ligure. Bampi pur dicendosi d'accordo con Plinio allarga il tiro: e chiede al vice-presidente della giunta Regionale quali iniziative concrete al di là delle pubbliche lamentazioni intenda prendere per tutelare il dialetto. E oltre a solleticare la vena polemica nei confronti dei mai abbastanza vituperati Savoia (lamentazione per lamentazione n. d. r.) Bampi offre un gratuito suggerimento che ha del meritorio. Chiede a Plinio se non sia il caso che la Regione si impegni perché nelle scuole della Liguria venga insegnata la vera storia della Liguria e la lingua genovese. «Non pensa - concludono Bampi e Matteucci rivolgendosi al vice-governatore - che questo sia il modo migliore per "integrare" tutti i "foresti" che, per i più vari motivi devono "stabilirsi" in Liguria?». Risposta e seguito alla prossima puntata. Purtroppo.
PAOLO DE TOTERO
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