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la Repubblica

Mercoledì 23 agosto 2006

L'INTERVENTO

"Noi del Mil con Valerio sul sindaco che verrà"

Vincenzo Matteucci*
Franco Bampi**

Federico Valerio nel suo intervento di giovedì 10 agosto su Repubblica lancia un vero e proprio "appello" per le prossime elezioni amministrative di Genova e chiede un programma che ponga "...freno all’attuale scempio del nostro territorio, grandi opere alternative per la tutela dell’ambiente con tutela, manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i parchi storici e loro inserimento in percorsi turistici, alla scoperta di Genova e dei suoi tesori nascosti; priorità al trasporto collettivo su ferro, compresi ascensori e cremagliere; promozione del noleggio di automezzi (car sharing), visto che una macchina in affitto libera dieci posti auto; sviluppo del telelavoro, a cominciare dagli uffici pubblici; creazione di Centri Commerciali di Via nel maggior numero possibile di quartieri, per riportare i negozi sotto casa; riattivazione degli antichi percorsi pedonali; realizzazione di nuovi parchi e giardini di quartiere".

Su tutte queste richieste il M.I.L è perfettamente d’accordo. Valerio ha anche chiesto "un uso metropolitano della attuale linea ferrata". Secondo noi questo ultimo punto non è sufficiente a "rendere popolare e diffuso l’uso dei mezzi pubblici", come invece accadrebbe con una Metropolitana che arrivi fino a Voltri, Nervi, Pontedecimo e Prato (si pensi all’importanza di una metropolitana che possa "servire", in qualche modo da studiare bene, anche l’area degli Erzelli, con il futuro sviluppo "tecnologico" ed "universitario" che sta per avvenire!). L’autentico successo ed uso delle attuali linee del metrò si spiega semplicemente perché la "metropolitana sotterranea" è il mezzo di trasporto pubblico più moderno, efficace e di successo. Coloro che hanno la fortuna di potersi servire delle attuali linee e delle stazioni già costruite sono sempre riparati da tutte le intemperie, non corrono rischi di insolazione, hanno tempi certi di percorrenza ed hanno stazioni capillarmente diffuse. L’uso dell’attuale linea ferrata va benissimo per il trasporto pubblico sulle medie-lunghe distanze. Per esempio da Nervi a Brignole, a Voltri e viceversa. Per il nostro obiettivo di far diventare Genova "capitale mondiale della qualità della vita", occorre una metropolitana sotterranea da Nervi a Voltri e fino a Pontedecimo e Prato e occorre usare l’energia elettrica prodotta quasi tutta con le fonti energetiche alternative (sole, vento e mare). Tutte le altre "richieste" di Valerio sono pienamente condivisibili dal M.i.l. che le inserirà quindi nel suo "programma elettorale" delle prossime elezioni amministrative per le quali ha già trovato 106 candidati. Vi aggiungeremo, visto che ci saranno anche le elezioni provinciali, una decisa e forte valorizzazione turistica dei Comuni dell’Entroterra. Essi rappresentano un autentico "tesoro storico", per la ricchezza delle loro tradizioni, usi, costumi e "parlate". L’Ufficio turistico del Comune di Genova (o della Provincia) deve organizzare un "pacchetto turistico" di 2-3-5 giorni in giro nel nostro Entroterra. Sarebbe anche un "volano" economico interessantissimo per uno sviluppo dell’agricoltura e degli allevamenti (soprattutto biologici) e di numerose attività dei servizi. Tutto sempre salvaguardando e tutelando il territorio e le sue peculiarità (modello Varese Ligure e Cinque Terre). Naturalmente in tutto questo contesto, il M.i.l. metterà anche un No deciso e netto alla costruzione di un inceneritore della rumenta per la quale dovrà invece essere fatta una raccolta differenziata spinta fino al 90-100% con la creazione di vere e proprie "filiere di recupero" dei vari componenti (carta, plastica, lattine, vetro, legno, residui alimentari, ecc.), con la creazioni di numerosi posti di lavoro. Come sta accadendo a Camberra, San Francisco, Seattle ed anche in alcuni comuni italiani.

*presidente e **segretario
Movimento Indipendentista
Ligure

 


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la Repubblica

Giovedì 10 agosto 2006

 LA VEGETAZIONE SACRIFICATA ALL’USO DELL’AUTO 

La strage degli alberi a Genova:
verde distrutto per i parcheggi

I tecnici che interpretano i dati trasmessi dal satellite Landsat, progettato per studiare le trasformazioni della superficie terrestre ad opera dell'uomo, hanno certamente notato lo strano fenomeno che da qualche anno sta colpendo la Liguria e in particolare Genova. Anno dopo anno, nella nostra città, diminuisce la superficie coperta da vegetazione, diminuisce la capacità del terreno di assorbire acqua e contemporaneamente, a causa di questi fenomeni, si allarga e si intensifica l'isola di calore, la zona urbanizzata che è sempre più calda del territorio circostante, sia d'estate che d'inverno. Un sensore meno sofisticato, ma più vicino al problema, sta registrando lo stesso fenomeno: il centralino telefonico di Italia Nostra, l'associazione che da 50 anni cerca di salvare il salvabile del nostro patrimonio culturale ed ambientale. È un fatto che, da alcuni anni Italia Nostra riceve sempre più frequenti richieste di aiuto da parte di tanti cittadini che letteralmente vedono sparire, sotto i propri gli occhi, alberi, prati, giardini, componenti del paesaggio che da sempre potevano godere dalle loro case. Il devastante fenomeno non ha confini; telefonate allarmate arrivano da Sori e Nervi come da Pegli e Sestri e nulla e nessuno viene risparmiato. Seghe e ruspe operano senza sosta nei giardini di scuole pubbliche e private, nei parchi di antiche ville, nelle fasce di ulivi, nelle piazze alberate, in qualunque spazio rimasto libero dalle antiche e recenti speculazioni edilizie, comprese le fasce di rispetto a giardino che gli urbanisti della fine dell'ottocento avevano saggiamente previsto tra un edificio e l'altro. C'è persino chi scava nei fondi di antichi palazzi del centro antico, proprio in quei palazzi dei Rolli, diventati giorni or sono, patrimonio dell'umanità; palazzi che, anche nei tempi d'oro della Repubblica, a causa delle strade strette era possibile raggiungere solo in portantina, per chi poteva permettersela. È una frenesia catacombale che coinvolge pubblico e privato e che ha un unico scopo: mettere sotto terra le centinaia di migliaia di autovetture che le tante «mamme FIAT», in tutti questi anni, ci hanno fatto comprare, facendoci sognare spazi liberi e solitari, goduti nell'ebbrezza della velocità. La scusa è che bisogna pur liberare le strade dalle macchine in sosta. La verità è un'altra. Investire nel mattone, nei box interrati, è l'ultima possibilità che resta, per una città che da sempre ignora il rischio d'impresa e l'innovazione, per far rendere qualche cosa ai danari guadagnati spesso onestamente, ma altrettanto spesso guadagnati anche evadendo Iva, Tasse, contributi. E che la speculazione edilizia sia la vera ragione della strage di piante «innocenti» in atto in città lo dimostra una semplice considerazione: quale persona di buon senso sarebbe disposta a pagare il contenitore (il box) di un oggetto (l'auto), cinque-sei volte di più del valore dell'oggetto da custodire? Tra pochi mesi Genova avrà un nuovo Sindaco. Ci auguriamo che sia una persona con il coraggio di fare scelte innovative e partecipate, nell'interesse dell'intera comunità. Ci piacerebbe che nel suo programma, per porre un freno all'attuale scempio del nostro territorio, ci fossero «grandi opere» alternative, da sempre richiesti da comitati e associazioni per la tutela dell'ambienta e da sempre snobbate dai nostri amministratori: tutela, manutenzione ordinaria e straordinaria di tutti i parchi storici e loro inserimento nei percorsi turistici della città; priorità al trasporto collettivo su ferro, compresi ascensori e cremagliere; estensione delle corsie riservate; uso metropolitano della attuale linea ferrata, da ponente a levante; realizzazione di veri parcheggi d'interscambio agli ingressi della città. E per diminuire l'uso obbligatorio delle autovetture ed incentivare la loro definitiva dismissione, ci piacerebbe che il nuovo Sindaco mettesse in cantiere questi altri progetti: promozione del noleggio di automezzi (car sharing), visto che una macchina in affitto libera dieci posti auto; sviluppo del telelavoro, a cominciare dagli uffici pubblici, per ridurre il pendolarismo; creazione di Centri Commerciali di Via nel maggior numero possibile di quartieri, per riportare i negozi sotto casa, a portata di pedone, giovane e anziano; riattivazione degli antichi percorsi pedonali; realizzazione di nuovi parchi e giardini di quartiere, compresi campetti per il libero gioco alla palla e la libera corsa dei cani. Se qualcuno dei prossimi candidati a Sindaco condivide almeno una di queste proposte per favore batta un colpo.

Federico Valerio
Presidente Italia Nostra
Sezione di Genova

 

 

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