Gli abitanti del piccolo borgo comperarono l'autonomia da
Genova
Quando Onzo era libero Comune
L'episodio risale
al 1581, la «fine»
dell'indipendenza
a causa di Napoleone
ONZO
Quando si dice «le lezioni della storia»! Alla domanda quale sia
il luogo che vanti un esempio storico di indipendenza e di a1to livello dì «civiltà
politica e giuridica» (nell'ambito del1a nostra regione), uno pensa subito alla
Superba o a luoghi storici privilegiati.
Invece, a questa domanda la risposta viene dal piccolo borgo di
Onzo, una vera e propria comunità dove la vita è ancora a misura d'uomo.
L'alta dignità di Onzo viene da questa storia singolare. Quando
nel 1581 il borgo fu venduto dai marchesi Del Carretto alla Repubblica di Genova
per 5 mila scudo d'oro, gli abitanti, che eccellevano in fierezza e coraggio, chiesero
ed ottennero dai genovesi di rimborsare i 5 mila scudi pagati ai Del Carretto,
comprandosi così da soli la loro libertà, attraverso la costituzione di un libero
Comune. L'audacia, quella volta fu premiata. Genova, ammirando que1 piglio motivato
dall'amore per la libertà, accettò.
Onzo divenne così una comunità autogestita, si dotò di statuti e
di una serie di norme di diritto sia sostanziali che processuali nell'ambito del
diritto pubblico e privato.
Questo percorso storico di simbiosi fra Onzo e la libertà durò
(guarda 1'ironia della sorte) sino all'arrivo di Napoleone che era venuto per dare
la libertà ai «sudditi della Repubb1ica di Genova») (ad Albenga, sino all'arrivo del
grande corso, agli abitanti era proibito uscire alla sera per non disturbare
l'andirivieni dei nobili da una sontuosa cena all'altra). Questa singolare storia
di Onzo è stata riproposta da una nota che sta circolando sulle e-mail
liguri su iniziativa del Movimenti Indipendentista Ligure che, tramite il
presidente Vincenzo Matteucci, si appresta a presentarsi alle elezioni amministrative
del 2007. Nella «mail» del MIL si ricorda che il comune (retto dal sindaco Gianfilippo
Sassi, vicesindaco Marina Casa, assessori Alessandro Bottello, Felice Fontana e Gianni
Arnaldi) ha oggi 230 abitanti, su di una superficie collinare di 8 chilometri
quadrati.
Si trova in media Valle Arroscia e dista dal mare circa 20 chilometri,
situato a 410 metri sul mare, Onzo vanta il piccolo gioiello del lago di Menezzo.
Dalla sua frazione Costa, alla vigilia del Natale 1943, transitò di notte la «banda»
dei partigiani di Cascione, proprio nelle ore in cui il comandante imperiese stava
scrivendo le parole di «Fischia il Vento», l'inno nazionale della Resistenza.
[r.sr.]
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