Gronda, dibattito bollente a Rivarolo
Attimi di tensione quando il professor Luigi Bobbio, moderatore
del dibattito pubblico sulla Gronda, ha chiuso l'incontro promettendo alla gente
di «non riaprirlo mai più». Bobbio ha voluto contestare in questo modo quanti si
opponevano alle illustrazioni dei quattro tracciati alternativi. E già, perché
anche questa volta il motto dei residenti è stato uno solo: «No alla Gronda senza
sé e senza ma». Le proteste sono andate avanti un po' con i soliti tormentoni:
«Dov'è il Comune?», «Perché il sindaco Vincenzi ci snobba e non si presenta mai?».
Solo grazie all'intervento dei comitati anti-Gronda che hanno sedato gli animi
sostenendo «l'importanza di un confronto», il dibattito è potuto riprendere.
Gli esiti, però, sono tutti da verificare anche perché le proposte presentate
all'Albatros di Rivarolo o non sono piaciute al pubblico o sono difficilmente
realizzabili. Il primo tracciato è quello di Marco Canepa che circoscrive la sua
idea al tratto di Voltri. Secondo Canepa il Tracciato dovrebbe partire invece
che da Vesima, dall'area di servizio del Turchino per poi svilupparsi chissà
come. Giancarlo Bonifai, ex assessore ai Lavori pubblici del Comune, propone
assieme ad Alessandro Sinagra un tracciato che risparmia Voltri spingendosi
all'interno per poi scendere su Cornigliano e risalire sulla Valpolcevera. In
questo caso il Morandi non verrebbe abbattuto, ma destinato al traffico urbano.
Il terzo tracciato alternativo è stato "studiato" dal Movimento indipendentista
ligure. Vincenzo Matteucci, il fondatore, spiega perché la soluzione «non può
che essere una tangenziale sotterranea da Nervi a Voltri». Infine, l'ultimo
tracciato, il più contestato anche perché più teorico che pratico, è quello
dell'architetto Elio Vigna che propone «di migliorare la metropolitana e di
portare fuori le merci direttamente dal Porto costruendo dove ci sono meno case».
L'incontro si è concluso con l'intervento dei comitati anti-Gronda che si sono
dati appuntamento a Palazzo Tursi per martedì prossimo per contestare in
Consiglio la decisione del Comune di approvare, su richiesta dell'opposizione,
la proposta di comunicare entro giugno il progetto definitivo.
Raffaele R. Riverso
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