L’intervento
Noi genovesi fieri delle nostre radici
di Vincenzo Matteucci*
Fieri della propria storia! L'enorme successo che ha avuto la
prima delle nove «lezioni-appuntamento» con la storia di Genova è veramente
sbalorditivo. Lunedì sera gente di tutte le età e ceti sociali ha riempito
all'inverosimile la sala del Maggior Consiglio (ed anche del Minor Consiglio!)
del Palazzo Ducale, dove il prof. Franco Cardini, che insegna Storia medievale
all'Università di Firenze, ha raccontato gli avvenimenti storici di Genova
dal 1097, quando i genovesi rispondono all'appello lanciato dal papa UrbanoII
e partecipano alla «prima crociata». Nel depliant distribuito al pubblico c'è
scritto che la crociata «...si conclude nel 1099 con la conquista di Gerusalemme».
Poi giustamente è stato aggiunto: «Ma l'evento è importante anche come punto
d'arrivo di una lunga storia cittadina: l'emergere del libero Comune genovese,
l'elaborarsi di una nascente potenza marittima tirrenica e mediterranea, il
costituirsi di un ceto dirigente attorno alla nuova istituzione della Compagna
Communis, come fu chiamata l'organizzazione territoriale di Genova nel medioevo».
Più che l'episodio della Crociata che per i Genovesi significò soprattutto
l'inizio di un boom economico di traffici e commerci, quello che è interessante
è questo «costituirsi di un ceto dirigente attorno alla nuova istituzione...».
Ecco come la «conoscenza» della nostra storia può essere utilissima per capire
il presente! E viene allora spontanea la «domanda»: cosa vieta alla Liguria di
riprendere quella gloriosa strada che aveva portato la Comunità Ligure ad essere
una Nazione-Stato Indipendente per oltre 700 anni? Non può essere proprio una
nuova Indipendenza a «stimolare» i Cittadini affinché «si diano» un ceto dirigente
all'altezza di tali compiti? Indipendenza, come assunzioni di responsabilità e
di poteri decisionali, ben consapevoli che «siamo nell'Unione Europea » e non
possiamo chiuderci in noi stessi, ma anzi dobbiamo «usare» tali Diritti
Internazionali che abbiamo (non avendo mai votato il «plebiscito di annessione
all'Italia»), per «coinvolgere» ed «aprirsi» alle due regioni nostre confinanti,
Piemonte e Lombardia, al fine di creare un nuovo Territorio Europeo, con un vero
«patto federale» (modello Svizzera) che potremmo chiamare «Repubblica Federale
Mediterranea». Diventerebbe uno dei territori più sviluppati del mondo! Con
grandi vantaggi per i suoi abitanti, per il resto dell'Italia, per l'Europa e per
il Mediterraneo. Invitiamo i due candidati a Presidente della Regione Liguria a
«meditarci sopra».
*presidente Mil
Movimento Indipendentista Ligure
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