LEZIONE DI STORIA SUI SAVOIA
Un perdono mai chiesto
di Vincenzo Matteucci*
La settima lezione di Storia di Genova, dal titolo «1849
contro i Savoia», tenuta dalla professoressa Bianca Montale che ha insegnato
Storia del Risorgimento presso l’Università di Genova, era forse la più
«attesa» dai Cittadini genovesi che sono accorsi numerosissimi. Dopo tutte
le ricerche che sono state fatte sulla rivolta di Genova dell’aprile 1849,
quello che è accaduto è ormai chiarissimo. La «annessione» illegittima della
Liguria al regno di Sardegna dei Savoia, fatta al Congresso di Vienna del
1814-15, grida ancora oggi «vendetta», figuriamoci nel 1849! Il 12 marzo
1849 il governo piemontese decise, dopo l’armistizio del 9 agosto 1848, di
riprendere le armi contro gli austriaci, ma il 23 marzo, a Novara, le truppe
sabaude furono sconfitte, malamente, dalle truppe austriache. Carlo Alberto
abdicò nella notte del 23 marzo e gli successe il figlio Vittorio Emanuele
II che la mattina del 24 marzo firmò l’armistizio. I soldati piemontesi si
ritirarono in gran parte entro le mura di Novara, dove diversi sbandati si
abbandonarono a violenze e saccheggi. I genovesi di allora, «odiando»
austriaci e piemontesi, insorgono e costituiscono, dal 5 al 10 aprile, un
Governo provvisorio autonomo dai Savoia. Vittorio Emanuele II reagisce
rabbiosamente ed invia il gen. Alfonso La Marmora con 30 mila soldati sabaudi
che mettono a ferro e fuoco la città, saccheggiandola, stuprando donne inermi
e facendo violenze a persone e cose. Ringraziando il La Marmora per il
«lavoro» fatto,con una lettera in francese, il re definì i genovesi «vile
ed infetta razza di canaglie». Il Comune di Genova, il 26 novembre 2008, ha
ricordato tutto questo, apponendo in P.zza Corvetto, di fronte alla statua
del re, una targa che recita: «Nell'aprile 1849 le truppe del re di Sardegna
Vittorio Emanuele II al comando del generale Alfonso La Marmora sottoposero
l'inerme popolazione genovese a saccheggi bombardamenti e crudeli violenze
provocando la morte di molti pacifici cittadini aggiungendo così alla forzata
annessione della Repubblica di Genova al Regno di Sardegna del 1814 un ulteriore
motivo di biasimo affinché ciò che è stato troppo a lungo rimosso non venga
più dimenticato il comune di Genova pose». Gli eredi dei Savoia non sono mai
voluti venire a Genova a chiedere perdono per quanto fatto dal loro avo,
come invece ha fatto la regina d’Inghilterra che ha chiesto perdono ai Maori
per le violenze subite dai coloni inglesi ed il Papa Paolo II per le violenze
fatte dai crociati. Invece l’ultimo erede dei Savoia... andrà al Festival di
Sanremo!
*Presidente Mil- Movimento indipendentista
Ligure
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